Alcuni segnali importanti giungono dai risultati delle elezioni amministrative di domenica 12 giugno nella nostra Regione per il centro sinistra: la straordinaria affermazione di Damiano Tommasi a Verona, che al primo turno sfiora il 40% in una delle capitali italiane della destra, la netta e inequivocabile vittoria di Sergio Giordani a Padova quasi al 60%, le vittorie dei sindaci del centro sinistra al primo turno in realtà come Mira e Mirano nel veneziano, testimoniano della possibilità di costruire alleanze larghe che, solidamente ancorate alle realtà territoriali, sono in grado di competere con il centro destra e la Lega, e di vincere.
In tutte queste realtà, e in molte altre, abbiamo lavorato nelle coalizioni larghe del centro sinistra, per contribuire a questi risultati, Lo abbiamo fatto nelle forme più diverse, dalla partecipazione a liste civiche alla presenza in liste aperte dei principali soggetti del centrosinistra fino alla presenza con il nostro simbolo. Sempre tratto caratterizzante è stata la volontà di costruire un fronte largo, centrato sulle principali questioni territoriali e sui bisogni delle persone.
Dobbiamo immediatamente costruire, come forze larghe del centrosinistra e del civismo, una proposta di governo per la Regione, in grado di contrapporsi al centralismo dell’attuale governo di Luca Zaia. Sia il campo largo del centro sinistra ad organizzare il “Veneto delle città e dei territori”, a partire dai problemi concreti delle persone, dal lavoro all’ambiente alla tutela dei servizi sociali e sanitari, da un protagonismo concreto e reale degli enti locali e delle comunità territoriali, che non possono più essere coartate dal centralismo dell’attuale governo regionale.
Il segretario regionale
Articolo Uno Veneto Gabriele Scaramuzza |