Ha ragione il ministro Orlando, bisogna adeguare i salari e gli stipendi all’inflazione o rischiamo una bomba sociale. Gli aumenti, in primis quelli dell’energia e degli alimenti, stanno mettendo sotto pressione i lavoratori e le lavoratrici figuriamoci chi il lavoro non lo ha, o lo ha saltuario e sottopagato. È un modo per evitare la possibile recessione, non si capisce quindi la contrarietà di Confindustria.
Il nostro Paese dal 1990 a oggi è l’unico Paese Ue che ha visto decrescere la media degli stipendi del 2,90 per cento. Per questo serve aumentare gli stipendi ma anche introdurre, d’intesa con i sindacati, il salario minimo. Un’Italia in recessione e con una crescita dei poveri è uno scenario da scongiurare nell’interesse di tutti, industriali compresi nonostante quel che dice Bonomi.
Lo afferma il capogruppo di LeU Federico Fornaro.