Fisco: Guerra, bene accordo, ma l’articolo 2 resta iniquo. Non lo voteremo

Politica
“L’accordo raggiunto ieri a Palazzo Chigi sulla delega fiscale è una base di partenza per la discussione che Governo e Parlamento sono ora chiamati a fare sui provvedimenti di attuazione. Ma ha fatto anche emergere le forti differenze nella visione del fisco che attraversano questa maggioranza così composita. Ciò è particolarmente vero con riferimento all’articolo 2 sulla tassazione personale del reddito che, dopo l’ultimo compromesso voluto dal centrodestra, conferma di fatto lo status quo, cristallizzando tutte le ingiustizie che caratterizzano il nostro sistema fiscale. In primo luogo quello di una progressività che colpisce ormai solo i redditi di dipendenti e pensionati, come ci confermano gli ultimi dati sulle dichiarazioni 2021 pubblicati dal Mef. Su questo articolo, come avevamo già annunciato nell’incontro bilaterale informale che ha preceduto quello di maggioranza di ieri, Leu non può dare e non darà il suo assenso”. Lo dichiara la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra, responsabile economica di Leu, commentando l’accordo di maggioranza sul fisco raggiunto ieri a Palazzo Chigi.
“Noi – aggiunge Guerra – abbiamo sempre cercato una mediazione, ottenendo ad esempio l’introduzione di precise indicazioni sul contrasto all’evasione, evitando che l’eventuale riduzione dell’Irap si scarichi sui lavoratori dipendenti e pensionati e ottenendo l’accoglimento del principio, per noi irrinunciabile, di equità orizzontale: a parità di reddito si deve pagare la stessa imposta, non importa se si tratti di reddito da lavoro dipendente, autonomo, di pensione o di redditi di capitali. Questo principio è però tradito dalla attuale formulazione dell’articolo 2”.