Ue: Fornaro, stop alle armi per gettare le basi di un futuro di pace

Politica

Da Draghi un discorso dai toni giusti in una fase drammatica per il nostro Paese e l’Ue. È necessario condannare con forza l’aggressione russa all’Ucraina. La comunità internazionale deve lavorare per la cessazione delle ostilità e l’apertura di corridoi umanitari il prima possibile. Sulle sanzioni si è fatto molto, ma si può e si deve fare di più. In una economia interconnessa le sanzioni possono fare male a Putin e i suoi sostenitori. Ha ragione Draghi, oggi non ci troviamo di fronte ad una guerra di civiltà. Neanche Zelenskyy attacca il popolo russo. Dobbiamo gettare le basi per un futuro basato non sulla economia di guerra ma su una prospettiva di pace per tutti in Europa.

Lo afferma il capogruppo di LeU Federico Fornaro in Aula a Montecitorio in dichiarazione di voto sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi in vista del Consiglio europeo.

Sull’onda dell’emozione per quanto sta avvenendo non bisogna perdere di vista le dinamiche strutturali dell’Unione Europea: politica di difesa e energetica comune. Vanno risolti a monte alcuni nodi costitutivi nella costruzione di una Europa politica, come per esempio il voto all’unanimità. Durante i periodi di guerra c’è sempre qualcuno che pensa di trarne il massimo profitto. Profitto ingiusto che colpisce le fasce più deboli della popolazione. Sia sui carburanti, come sul gas vanno bloccati tutti quegli interventi speculativi che hanno alzato i prezzi in maniera esagerata. E ha fatto bene Draghi a ribadire che, anche in questa fase difficile, non si torna indietro nella transizione ecologica, non si torna indietro sulle rinnovabili.