Ucraina: Fornaro, rilanciare l’azione diplomatica per la pace

Politica

LeU conferma il leale sostegno alle iniziative assunte dal governo e dall’Europa. Non ci sono ragioni storiche, politiche o di sicurezza che giustificano la guerra in Ucraina. Ci troviamo di fronte ad una vera e propria aggressione in aperta violazione del diritto internazionale. Giusta la risposta decisa e rapida da parte della comunità internazionale, dell’Unione Europea e della Nato. Non possiamo girarci dall’altra parte di fronte alla richiesta che arriva da una nazione libera. Il volere la pace non può significare non vedere la differenza tra aggressori e aggrediti, tra le vittime e i carnefici. Putin, per molto tempo riferimento dei sovranisti di mezza Europa, ci sta portando verso un conflitto dagli esiti imprevedibili.

La scelta di inviare armamenti in Ucraina lacera le coscienze di molti di noi, ma siamo d’accordo a rafforzare i sistemi di difesa ucraini nell’ambito di un’azione coordinata dell’Unione Europea. Le sanzioni si stanno dimostrando efficaci, agire su questa leva può determinare cambiamenti importanti. L’opzione della deterrenza militare e finanziaria non deve precludere l’azione diplomatica. La Nato è una cosa, l’Unione Europea deve rimanere una cosa diversa. Non possiamo permetterci che vengano prese in considerazione solo opzioni militari. E’ necessario che l’Unione Europa attivi e rilanci un’azione diplomatica che porti alla pace. Non ci si può arrendere al conflitto globale come non possiamo permetterci errori irreparabili. No alla guerra di civiltà che ha fatto disastri. Il nostro orizzonte non può essere la guerra. Le Istituzioni europee sono nate per dare una prospettiva di pace ad un continente che ha visto sul proprio suolo due guerre mondiali. Il nostro orizzonte deve continuare ad essere quello di una pace duratura.

 

Lo afferma in Aula a Montecitorio il capogruppo di Liberi e Uguali Federico Fornaro nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni del presidente del Consiglio sulla crisi in Ucraina.