Non è nuova l’assessore Donazzan a prese di posizione imbarazzanti. Ultima nuova della nostra la lettera inviata “alla comunità educante e scolastica delle scuole del Veneto di ogni ordine e grado” in occasione della giornata delle memoria nella quale ci si premura di denunciare che “il fondamentalismo islamico ha come obiettivo una nuova shoah nella distruzione di Israele”.
Al netto dell’inopportunità che un esponente politico scriva alle scuole – l’autonomia scolastica, lo ricordiamo all’assessore, è costituzionalmente sancita, pertanto la sua nota è una grave ingerenza in uno dei processi più delicati dell’umanità quale è la relazione educativa – la Donazzan riesce nel capolavoro di scrivere una nota del genere senza citare le cause vere della tragedia della shoah: il perverso progetto della “soluzione finale” organizzato dal totalitarismo nazifascista che ebbe anche in Italia bravi esecutori e complici, basti pensare al campo di Fossoli e alla Risiera di San Sabba, alle deportazioni degli ebrei dalle città italiane colpevolmente eseguite dal regime fascista.
Di tutto ciò, non v’è traccia nella missiva della Donazzan, perché anch’essa è complice della grande rimozione che la destra italiana continua a fare nei confronti del proprio passato. Un passato, che per la destra italiana di cui l’assessore è coerente espressione, continuerà a non passare, fintantoché non si avrà l’onestà intellettuale di riconoscere quei tragici fatti e la loro responsabilità.
Ogni fondamentalismo è pericoloso e va denunciato e combattuto, ma è altrettanto pericoloso oggi, in Italia, continuare a tollerare l’esistenza di formazioni neofasciste che a quel grumo di fanatismo, razzismo, antiebraismo che coagulò il totalitarismo nazifascista continuano ad ispirarsi. Tanto più in una realtà come il Veneto, che queste realtà ha incubato a lungo.
Se un servizio l’assessore vuole fare alla scuola veneta, promuova la visione delle interviste video a Lia Finzi e a Riccardo Calimani che sono state proposte in queste ore per il Giorno della Memoria
Il segretario Articolo Uno Veneto
Gabriele Scaramuzza