Infrastrutture: Errani, norma positiva, ma si rispetti il ruolo del parlamento

Politica

“Il decreto infrastrutture è positivo sotto diversi punti di vista, vi sono importanti investimenti come il piano per la sicurezza nel settore idrico, un intervento fondamentale per tutto il Paese, strategico anche in relazione ai cambiamenti climatici. Un segnale positivo arriva anche dal Fondo per concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale. È un fatto importante e positivo ma non stiamo prendendo atto con la coerenza necessaria del fatto che la Pubblica amministrazione nel nostro Paese mostra una carenza drammatica nella capacità di progettazione, di gestione delle gare e delle opere pubbliche. Una preoccupazione che si rafforza in relazione al PNRR: i nodi verranno al pettine e dovremmo smettere di rincorrere il problema operando le necessarie assunzioni di personale qualificato. Nel decreto vi sono poi altre disposizioni significative: sui porti e sul miglioramento della rete ferroviaria, scelte importanti e strategiche per la ripresa.”

Così il senatore di Leu-Ecosolidali Vasco Errani nel suo intervento in Senato sul decreto infrastrutture.

“Due problemi restano aperti. All’articolo 7, in relazione al tema di Alitalia, si fa riferimento a un documento della Commissione europea che non conosciamo, questo è gravissimo per i lavoratori e rischia di diventare un precedente. Nel dibattito alla Camera abbiamo posto con forza questo problema, lo riproponiamo in questa sede e chiediamo una riflessione su questo punto al Governo. L’esecutivo si impegni a garantire l’applicazione dell’articolo 2112 del codice civile in relazione alla questione dei lavoratori Alitalia. Non costruiamo dei precedenti che possono rappresentare un problema molto grave nella gestione delle relazioni industriali. Infine va posto al Governo un problema che molti gruppi già hanno posto: si devono programmare i lavori del Governo e rispettare e garantire l’autonomia del Parlamento. Non si può lavorare in tempi così ristretti che non consentono nemmeno di valutare gli emendamenti.” Conclude il senatore Errani.