E’ assolutamente necessario cambiare il progetto del depuratore sul Garda lombardo. Invece di prevedere un potenziamento e un miglioramento delle infrastrutture esistenti si è deciso di proporre un progetto incredibile che prevede di scavalcare le colline moreniche per trasferire tutti i reflui fognari nel fiume Chiese, parallelo al lago di Garda, facendoli confluire in due nuovi maxi impianti. 230 milioni di euro di costo di cui 100 milioni erogati dal ministero delle Infrastrutture e gli altri addebitati sulle bollette degli utenti. Si tratta di una spesa enorme e ingiustificata in totale contrasto con la mozione approvata dal Consiglio provinciale di Brescia.
Lo afferma il deputato di LeU Devis Dori al termine delle audizioni in commissione Ambiente dei rappresentanti dei comitati e delle associazioni da due mesi in presidio permanente sotto la Prefettura di Brescia per protestare contro la scelta del Prefetto Attilio Visconti, in qualità di Commissario straordinario, di spostare la depurazione del Garda sul fiume Chiese
Il Lago di Garda è il bacino idrico più importante d’Italia ed è un luogo molto turistico particolarmente apprezzato dagli stranieri, prosegue Dori. Le audizioni di oggi sono da considerarsi solo il punto di partenza di un percorso che deve necessariamente assumere rilievo nazionale e prevedere il coinvolgimento del Ministero della transizione ecologica. Sull’ambiente è necessario prendere decisioni più condivise possibili senza alimentare le conflittualità tra i territori. Scelte così importanti devono maturare in un clima di dialogo e confronto con i cittadini, consentendo la loro effettiva partecipazione e non essere calate dall’alto, conclude Dori.