L’inchiesta che in queste ore sta portando alla luce una serie di pratiche di estorsione ai commercianti del litorale del Veneto orientale e in particolare a Bibione, condotta dalla Procura di Trieste, è la conferma di come questo territorio sia ormai uno dei luoghi elettivi per la criminalità organizzata, e come sia ormai stata superato ogni soglia di possibile allarme.
Non possiamo che accogliere con favore l’inchiesta della DIA di Trieste che ha portato all’operazione ancora in corso, e complimentarci con gli operatori delle forze dell’ordine.
La sola risposta giudiziaria, se indispensabile, non è però sufficiente. E’ necessaria una reazione civile forte e determinata, che non si esprima solo a parole. E’ necessario che le istituzioni, a partire da quella regionale, promuovano immediatamente protocolli di legalità e che, quando si arriverà a giudizio, le stesse si costituiscano parte civile nei processi. In questo senso, la regione si deve dotare di un osservatorio per la legalità e contro le mafie che sia davvero operativo ed efficace.
E’ anche necessaria un’adesione massiccia del tessuto economico e sociale, perché la misura è ormai colma.
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