Giustizia: Conte, riforma occasione da non sprecare

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La proposta di LeU sulla prescrizione, contenuta nel pacchetto di subemendamenti depositati alla riforma del processo penale prevede che nella fase di appello la proroga del termine di fase per reati gravi e di allarme sociale, inclusi quelli di corruzione e concussione, nel caso di condanna in primo grado possa essere “raddoppiato”: due anni più altri due, se necessari.  E così per la Cassazione, in caso di condanna in appello, non sei mesi ma un anno. Il termine di fase massimo dell’appello sarebbe dunque di quattro anni (2+2), un tempo assolutamente rassicurante per chi paventa il pericolo di lasciare le vittime del reato senza tutele, visto che la Corte di Appello che in Italia impiega più tempo per arrivare a sentenza, quella di Napoli, per la celebrazione del giudizio impiega 1495 giorni, ovvero non più di quattro anni. Nessun rischio dunque di insopportabili condoni.

 

Lo afferma il deputato di LeU Federico Conte, componente della commissione giustizia di Montecitorio.

 

La previsione di un tempo più lungo, è un prezzo che vale la pena di pagare per introdurre nel nostro ordinamento una riforma epocale, che una volta a regime, con l’efficientamento del sistema e la riduzione dei tempi, renderà il ricorso alla proroga dei termini una mera ipotesi, prosegue Conte. Su questo terreno speriamo si possa costruire una mediazione, necessaria e opportuna, con il M5S per approvare, nell’interesse del Paese, la riforma Cartabia. L’occasione per una pacificazione tra politica, magistratura e società dopo 30 anni di laceranti contrapposizioni, che rischiano ora di esplodere pericolosamente nel dibattito sui referendum, conclude Conte.