L’annuncio della multinazionale americana al tavolo convocato al Mise di rifiutare la cassa integrazione aggiuntiva di 13 settimane e di procedere ai licenziamenti collettivi mettendo sul tavolo un pacchetto di incentivi per l’uscita, è una beffa che rischia di mettere in discussione l’accordo trovato per sbloccare i licenziamenti. Lo strumento della proroga del blocco dei licenziamenti era giusto, era il messaggio che lo Stato non lascia indietro nessuno. In questi lunghi mesi i lavoratori e le lavoratrici dello stabilimento di Napoli hanno tenuto aperto lo stabilimento permettendo all’azienda di guadagnare nonostante la pandemia, addirittura triplicando i profitti.
Lo afferma il capogruppo di LeU a Montecitorio.
Oggi, prosegue Fornaro, invece vediamo con grande preoccupazione quanto sta accadendo non solo per le chiusure e la perdita di migliaia di posti di lavoro ma anche per le modalità barbare dei licenziamenti: dobbiamo lanciare un messaggio molto chiaro, non siamo un paese sottosviluppato e queste cose in Italia non possono e non devono accadere. Se queste multinazionali hanno ottenuto fondi dallo Stato per investire devono restituire questi soldi, non c’è alcun pregiudizio verso la libera iniziativa ma noi siamo con gli imprenditori non con i prenditori. E questo deve valere per la Gnk, la Giannetti e la Whirlpool, conclude Fornaro.