Noi donne e uomini di Articolo Uno militiamo in un partito che tra i suoi valori costitutivi porta anche quello della parità di genere.
Troppe volte però ci siamo trovate/i ad affrontare situazioni che nei fatti dimostrano l’assenza di reale applicazione di tale principio.
Sono numerose le occasioni nelle quali ci siamo trovate/i costrette/i ad evidenziare alle segreterie provinciali, regionali e nazionale l’assenza della partecipazione femminile ad occasioni di condivisione di idee e proposte, siano questi incontri, eventi, discussioni organizzate.
Inoltre troviamo nei ruoli apicali per lo più figure maschili, soprattutto nelle segreterie regionali.
Ma se non riusciamo al nostro interno a modificare neppure i rapporti tra generi rispettando il principio paritario pensiamo davvero di riuscire a proporre in modo credibile un modello nuovo di convivenza tra gli esseri umani, con la natura, nel lavoro, nella famiglia?
La presenza paritaria di donne e di uomini nei luoghi delle decisioni sarà realizzata se sentita come una necessità primaria e insopprimibile e non come una concessione.
Noi femministe/i di Articolo Uno desideriamo superare il potere connotato da una continua lotta tra chi lo ha conquistato e quindi è preoccupato di mantenerlo e chi lo ha perso ed è preoccupato di riconquistarlo in un’eterna battaglia concorrenziale, assolutamente distante da ogni forma di cooperazione.
Proviamo allora ad immaginare un altro modo di organizzarci a partire dal nostro partito che si apra alla partecipazione non solo femminile ma di tutte le aree che rappresentano la disuguaglianza oggi e che noi donne intersechiamo continuamente, per renderle parti attive della costruzione delle idee e dell’ organizzazione.
C’è bisogno del gruppo che insieme accompagni i processi di cambiamento in un costante interscambio nelle posizioni di rappresentanza, perché queste sono funzionali all’espressione della collettività rappresentata.
Cominciamo a ragionare sull’abolizione degli incarichi monocratici ed introduciamo il sistema della doppia rappresentanza a tutti i livelli decisionali (un uomo e una donna) e la regola dell’interscambio ad intervalli regolari. Questo darebbe stimolo alla partecipazione attiva delle persone, soprattutto dei giovani che desiderano impegnarsi.
Non rinunciamo ad essere avanguardia del cambiamento perché sappiamo che il movimento per la parità di genere ed in particolare le donne rappresentano una delle vere spinte al rinnovamento di questo momento storico.
Siamo donne ma anche uomini che hanno compreso l’importanza di questo avanzamento e lo sosteniamo perché siamo convinte/i che questo sia un valore aggiunto per tutti.
Riflettiamo insieme su questi temi ed avviamo un confronto profondo sulla parità di genere da cui passa il tema dell’uguaglianza di tutti gli esseri umani, che dovrebbe trovare il suo sviluppo in azioni concrete che sono di per sé stesse promotrici di cambiamento: diciamo quello che pensiamo ed agiamo in conformità al pensiero che esprimiamo, per essere credibili, per essere proposta nuova. Trasformare concretamente le relazioni di genere trasforma anche le relazioni sociali e con la madre terra; trasforma il modo di guardare il mondo.
Non c’è rivoluzione senza femminismo, non c’è femminismo senza rivoluzione.
Forum Donne Veneto