Articolo Uno Lombardia: maggioranza in alto mare su revisione legge 23

Lombardia

Il fallimento della legge 23 del 2015, che l’avvento della pandemia ha dimostrato essere una concausa significativa dell’incapacità di organizzare le cure primarie e della conseguente saturazione di ospedali e terapie intensive, come delle difficoltà ad organizzare un’ordinata e tempestiva campagna vaccinale, imporrebbe una rapida revisione. A metà dicembre 2020 il Ministro della Salute, prendendo atto della realtà, ha dichiarato la sperimentazione conclusa e prescritto alla Regione Lombardia di rivedere entro 4 mesi la legge, uniformandosi alla normativa nazionale. Trascorsi invano 3 mesi la Giunta regionale ha chiesto una proroga che il ministro ha concesso per ulteriori 3 mesi. Ora, dopo aver sprecato tempo, l’Ufficio di Presidenza della Commissione III, competente dell’elaborazione della nuova legge, ha concordato con la Giunta, che a gennaio si era impegnata a presentare entro febbraio un PdL di iniziativa della stessa, di ottenere entro la prima decade di maggio un semplice documento di indirizzo che, insieme ai PdL presentati dai Consiglieri del M5S, dovrebbe essere oggetto delle audizioni degli stakeholders: Enti locali, ordini professionali, associazioni, parti sociali, eccetera.

Si è quindi concesso alla Giunta di rinviare il deposito del proprio PdL a metà luglio, esattamente alla scadenza dei termini concessi dal Ministro.

Pensiamo che aver programmato scientificamente ulteriori rinvii, decidendo di fatto di avviare la discussione di merito a settembre, sia un atto arrogante ed irresponsabile, promosso in combutta tra il Presidente di Commissione Monti e l’assessore Moratti.

L’emergenza vaccinale e lo stress a cui sono sottoposti i servizi sanitari non possono costituire un alibi per una riforma i cui rinvii causeranno costi enormi in termine carenze e ritardi nell’erogazione di cure indispensabili per i cittadini, oltre a perpetuare l’incapacità di tracciamento, trattamento dei casi di Covid_19 e delle probabili varianti con cui dovremo convivere nei prossimi anni.

Crediamo che a questo punto serva un’iniziativa congiunta dei gruppi di opposizione, che auspichiamo presentino un Progetto di Legge unitario da sottoporre alla discussione nelle audizioni, per ottenere una nuova calendarizzazione dei lavori per anticipare i tempi della riforma.

Come auspichiamo, sull’onda di una meritoria iniziativa del Consiglio comunale di Bergamo, che anche altri Comuni si pronuncino, per spronare la Regione alla riforma della 23/15 nel rispetto delle indicazioni ministeriali.

 

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