Covid: Scotto, basta campagna elettorale di Salvini sul vaccino

Politica
A me Salvini sembra Totò che cerca di vendere la fontana di Trevi.
E spero sia soltanto questo.
La sortita sull’acquisizione di Sputnik d’intesa con una delegazione del Governo di San Marino – che resta uno stato autonomo – mi sembra non soltanto uno sgarbo istituzionale, ma un’invasione in un campo che non è suo.
Un segretario di partito non può diventare un procacciatore di vaccini.
E non può nemmeno trattare la vicenda delicatissima dell’affidabilità delle terapie, al netto dei pareri dell’Ema e delle istituzioni deputate.
L’Ema non è una sezione della Lega.
Il fattore tempo è importante, siamo tutti esausti dopo un anno di pandemia, ma il principio di precauzione e la credibilità dei dati scientifici lo sono ancora di più.
Sulla salute non ci possono essere improvvisazioni.
Se chi ha il dovere di controllare e verificare un farmaco è prudente, tendo a fidarmi.
Quando dirà che Sputnik è affidabile, avanti come con gli altri vaccini.
Non si può a nessuno la scelta su una materia così delicata e complessa.
La campagna elettorale sui vaccini non si può fare.
Qualcuno dovrebbe comunicarglielo per le vie brevi.
Perché una democrazia non può reggersi a lungo sul silenzio.
Lo scrive su facebook Arturo Scotto, coordinatore politico di Articolo Uno.