Articolo Uno Sezione Rai: ambizioso discorso Draghi, Rai faccia sua parte

Politica

Comunque la si pensi di Mario Draghi una cosa è certa per tutti: nel suo discorso davanti alla Camera dei Deputati ha proposto al paese un progetto di modernizzazione molto ambizioso e radicale, che investe tutti i settori, ma che non può prescindere dalla formazione d’una opinione pubblica più matura e consapevole. Lo ha detto in diversi passaggi del discorso, dandogli così il senso di una sfida epocale alla quale nessuno si può sottrarre. Men che meno la prima industria pubblica culturale e formativa del paese: la Rai.

Non sappiamo quanto consapevolmente, ma ci sembra che Draghi abbia indirettamente chiamato la Rai a fare finalmente bene ciò per cui esiste: il servizio pubblico, per diffondere consapevolezza e spirito critico. Cose che, lo ripetiamo per l’ennesima volta, i privati non sono tenuti a fare.

Ma con altrettanta decisione bisogna affermare che così com’è adesso l’azienda non è in grado di assolvere appieno questo compito enorme.

Bisogna quindi che anche a viale Mazzini l’aria cambi radicalmente.

Nell’impossibilità di varare in pochi mesi una riforma della governance, sarebbe meglio che il prossimo giro di nomine venga fatto presto e soprattutto con un criterio strettamente meritocratico. Criterio che andrà seguito anche per la cascata di nomine nelle testate e nelle reti che dovrà inevitabilmente seguire.

Per questo le affermazioni del direttore di Raiuno Coletta di ieri davanti alla Commissione parlamentare di vigilanza appaiono oggi ancor più fuori luogo.

Ci rendiamo conto che doveva difendere la sua politica di ricorso a risorse esterne per fare i palinsesti, ma con la sua esperienza dovrebbe anche sapere che la Rai è forse l’azienda che meno conosce i suoi dipendenti, tra i quali si nascondono qualità professionali straordinarie che non riescono ad emergere. Lo dimostra la mappatura dei giornalisti che, fra un’infinità di stop and go ingiustificati, sta mettendo faticosamente in luce conoscenze sorprendenti. Si avrebbero piacevoli sorprese anche se si mappassero programmisti registi e tutte le figure dell’area editoriale, e tu lo sai bene caro Direttore!

Comunicato di Articolo Uno Sezione Rai