Forum Donne Marche: in consiglio regionale è guerra alle donne

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Le cronache odierne ci consegnano un tanto triste quanto indecoroso spettacolo andato in scena in consiglio regionale, dove la realtà ha, di gran lunga, superato l’immaginazione, con una maggioranza decisa a far guerra alle donne.
Se l’assessore alla Sanità ha preferito appellarsi al cristianesimo ed alla filosofia, molto più spicciolo e spettrale è stato il capogruppo di Fratelli d’Italia Ciccioli che, è bene ricordarlo, esprime il Presidente della Regione Marche che ha addirittura evocato il “tema della sostituzione di storie ed etnie”.
Dello stesso tenore, e della medesima banalità, sono apparse le dichiarazioni di Elena Leonardi, anch’essa di Fratelli d’Italia e dell’assessora Latini che, evocando toni pacati, ha palesato tutta l’inconsistenza politica di cui sono capaci.
Oggetto della discussione era la difesa di un diritto riconosciuto alle donne, quello di poter ricorrere, ove scelto, all’interruzione volontaria di gravidanza e, come è noto, da anni, le Marche non brillano certo per la tutela di questo momento, non a caso, servirebbe più personale medico non obiettore di coscienza per poter seguire, come necessario, questo percorso.
Alla domanda di diritti la maggioranza ha preferito rispondere con un tema tanto delicato quanto meritevole di tutt’altro tipo di riflessione, e cioè il calo della natalità. Solo una politica profondamente retrograda e reazionaria può pensare che l’aumento delle nascite possa essere direttamente proporzionale all’inibizione di un diritto o all’inosservanza delle linee guida emanate dal Ministero della Salute, perciò ci troviamo costrette, per l’ennesima volta, a ricordare alla destra marchigiana che, come è questo il caso, ci sono indicazioni da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e c’è un parere favorevole alla Linee guida del consiglio Superiore della Sanità che, non ce ne vorranno gli amministratori regionali, consideriamo decisamente più competenti e più autorevoli di Saltamartini e soci.
Vogliamo rivolgere un appello a chi governa la nostra Regione: se davvero il tema della natalità è una priorità, allora si sviluppino politiche che mettano nelle condizioni una donna di poter accedere liberamente ai servizi pubblici ed avanzino delle soluzioni al tema della disparità salariale o della difficoltà ad accedere al mondo del lavoro, perché, viceversa, dovremmo pensare che questo sia un pretesto per mascherare una cultura maschilista in cui la donna ricopre l’unico ruolo nella società di procreatrice e madre.
Noi, oltre alle rose, si ricordino, vogliamo anche il pane.

Lo hanno dichiarato le Donne di Articolo UnoRegione Marche