L’amministratore delegato Salini ha voluto rassicurare sul fatto che non porterà in consiglio le controverse nomine di vicedirettori di rete, tanto – aggiunge – non sono obbligato a farlo. Ciò vuol dire che le farà lo stesso senza passare dal cda. Non parla però dei due direttori che ha appena nominato, quella della Fiction e quello dei nuovi format. Di certo dovrà giustificarne le scelte tenendo conto di alcuni dettagli.
Tutti sanno che la fiction Rai finanzia una notevole parte della produzione nazionale e quindi, chi ne è responsabile per la Rai, deve avere una comprovata esperienza in un settore molto complesso e difficile dove ogni piccolo errore può costare caro. Qualcuno la definisce la cassaforte aziendale per il volume di risorse che deve gestire non solo per l’azienda ma per tutto il settore.
Quella dei nuovi format è un altro settore cruciale perché dovrebbe studiare i nuovi programmi di cui l’azienda ha assoluto bisogno. Anche in questa attività si richiedono competenze specifiche ben precise che riguardano la progettazione crossmediale e la produzione. Bisogna essere competitivi sul piano dei contenuti ma anche dei sistemi industriali per realizzarli. Senza contare la necessità di proporre servizi interattivi per connettere i cittadini con la pubblica amministrazione, che in regime di Covid (ma anche di postcovid) diventerebbero utilissimi e qualificanti per il servizio pubblico e una dote da portare eventualmente alla rete unica della banda larga.
E poi non dica che i vicedirettori che nominerà appena passata la bufera delle critiche non costeranno nulla per alcune semplici ragioni:
perché non c’è bisogno di aumentarne il numero (non essendo aumentata la produzione
si potevano utilizzare i tanti dirigenti che non hanno nulla da fare, sono pagati ugualmente e alcuni di loro hanno le competenze necessarie.
al prossimo giro, al prossimo cambio di governance quelli nominati adesso andranno ad affollare la già nutrita schiera di coloro che fanno causa per demansionamento, in una coazione a ripetere che rappresenta uno dei mali storici della assurda gestione del personale Rai.
Piero Latino, responsabile Lavoro di Articolo Uno
Articolo Uno sezione Rai