La decisione di ThyssenKrupp di collocare la AST di Terni in una “Bad company” considerando lo
stabilimento non più strategico è grave e sbagliata.
Questa scelta corrisponde, ancora una volta, a logiche finanziarie che nulla hanno a che vedere con la
prospettiva industriale del sito di Terni e dell’indotto ad esso collegato e può arrecare grave danno a tutta
l’industria manifatturiera che ha in AST il suo principale fornitore di acciai speciali.
Il Governo, che anche nell’incontro di giugno 2019 ha confermato la strategicità dell’impianto di Terni, deve
intervenire immediatamente per salvaguardare la produzione ed assicurare il futuro alle famiglie di oltre
2300 dipendenti.
Articolo Uno si è attivato in queste ore per sollecitare un immediato confronto al Ministero dello sviluppo
economico tra impresa e rappresentanti dei lavoratori al fine di bloccare la decisione di Thyssenkrupp e
avviare una trattativa che possa assicurare la prosecuzione della produzione.
Seguiremo la situazione con la massima attenzione, anche alla luce delle difficoltà che l’intero comparto
dell’acciaio sta attraversando da Novi Ligure fino a Taranto, in diretto collegamento con le organizzazioni
sindacali e con il coinvolgimento delle commissioni parlamentari competenti.
Lo ha dichiarato Piero Latino, responsabile nazionale politiche del lavoro di Articolo Uno.