L’evoluzione o involuzione può giocare brutti scherzi, come quelli di trovarsi, a quasi 500 anni da Cartesio e dal suo ‘cogito, ergo sum – penso, dunque sono’, a fare i conti con un più attuale ‘odio, dunque sono’.
I social, fra i tanti pregi, hanno lo svantaggio di avere dato la stura alla triste rappresentanza di questo odio, che altrimenti si sarebbe estinto lì, senza traccia. Odiano tutto, tutti: bianchi, rossi, verdi, blu, chi prega diversamente, chi non prega per niente, chi è giovane, chi è vecchio, chi ride, chi piange, chi mangia il gelato e chi no, chi viene da lontano, ma anche il vicino, chi veste alla moda, chi veste firmato, chi stracciato, chi vive di notte, chi studia, chi legge, chi corre, chi canta, chi ama.
Viene da chiedersi perché, forse l’odio inizia davanti allo specchio alle 7 di mattina. Per capirlo bene servirebbero i ‘profilers’ delle serie TV americane.
Fatto sta che l’ultimo obiettivo della triste vita dell’odiatore seriale è Silvia Romano. E come non poteva esserlo: giovane, bella, sorridente in mezzo a bambini africani, impegnata ad aiutare in Africa.
Insomma, tutto quello che non va e poi ha anche la pretesa di essere salvata e ‘quanto ci costa’. Si perché l’odiatore ha un tratto certo, quello che riconduce tutto ai soldi, dove gli unici soldi spesi bene sono quelli che finiscono nelle sue tasche o sono comunque quelli utilizzati per qualcosa che gli torna utile.
Gli odiatori seriali hanno ovviamente i loro rappresentanti politici, sono diventati categoria ed eleggono i propri simili. Massimo Giorgetti di Fratelli d’Italia, sconosciuto ai più, ma pur sempre vicepresidente del consiglio regionale Veneto, è uno di questi.
Se anche lui inizi a odiare alla mattina davanti allo specchio non è dato sapere e, francamente, non conta nulla.
Che ha fatto Giorgetti? Nulla. Però ha scritto anche lui un post, non ce l’ha fatta a non far sapere al mondo quel che pensa di Silvia Romano. Non è felice, lui, che sia stata salvata, perché adesso ‘avremo una musulmana in più e 4 milioni in meno’.
Giorgetti ‘caro’, noi siamo invece felici che sia stata liberata, come lo siamo che lei non sia ministro, presidente del consiglio o qualsiasi altra carica istituzionale. Sa perché? Perché finché quelli come lei hanno il solo potere di sfogarsi sui social, noi abbiamo la certezza che tutti potranno essere salvati, non in base a scelte di simpatia politica o soggettiva, ma in base al semplice, semplicissimo fatto, di essere una persona, un essere umano, che a lei piaccia o no è insignificante. E tale deve restare.
Forum Donne – Articolo UNO Veneto
Referente Delizia Catrini