Governo: Guerra, non si può dire collaboriamo e cercare di farne un altro

Politica
Dobbiamo chiarirci: c’è un governo in carica, che si sta assumendo con determinazione le proprie responsabilità. Il gioco non può essere che mentre ragioniamo su come lavorare insieme, governo e parlamento, maggioranza e opposizioni, centro e periferia, governo e parti sociali, insieme, assistiamo a una campagna politica e di informazione finalizzata a delegittimare questo governo, ipotizzandone un altro, guidato da un “salvatore della patria”, che potrebbe essere Draghi (persona di cui peraltro ho grandissima stima).
Il governo c’è, agisce ed ha una maggioranza che lo sostiene. Non è corretto usare questa situazione eccezionale per evocare scenari politici diversi che in questo momento non sono giustificati.
Il confronto con l’opposizione è fondamentale ed è già iniziato. Alcune delle proposte specifiche dell’opposizione sono già nel decreto che è in corso di conversione in Parlamento. Le linee di fondo del decreto legge di marzo sono ampiamente condivise e non a caso sono quelle che stanno mettendo a punto anche gli altri Paesi che sono intervenuti dopo di noi, e sono centrate su tre pilastri: sanità per dare la possibilità a tutti di essere curati, liquidità per le imprese che sono in difficoltà e ammortizzatori sociali che permettano di non perdere posti di lavoro, sia dipendente che autonomo. Su queste linee il governo deve proseguire la propria azione, interloquendo con l’intero paese, senza abdicare alle proprie responsabilità, e senza delegarle ad altri.
Lo scrive la sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra sulla sua pagina Facebook.