Articolo Uno Veneto: Zaia razzista e ignorante, solidali con popolo cinese

Veneto

Ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella usava queste parole: “La conoscenza aiuta la responsabilità e costituisce un forte antidoto a paure irrazionali e immotivate che inducono a comportamenti senza ragione e senza benefici”.

Mentre il presidente Mattarella usava questa parole, Luca Zaia, parlava d’altro.

Forse memore di qualche fiction degli anni 80, parlava delle puntate dei Visitors, alla ricerca del nemico in piena emergenza sanitaria, emulando in toto il suo segretario Matteo Salvini. In una trasmissione televisiva parlava di Cinesi che mangiano i topi. Le parole hanno un peso, come le immagini prodotte dalla foto del presidente Fontana con quella mascherina.

Tante considerazioni sono state fatte e tante altre seguiranno in queste giornate che stiamo vivendo, a livello nazionale così come a livello regionale, a causa del COVID-19.

Noi vogliamo fermarci su quegli aspetti che, proprio nell’emergenza, hanno ampliato le differenze profonde che segnano in modo inconciliabile due modi opposti di interpretare e affrontare ogni aspetto della vita sociale, del modo in cui vivere insieme e di come costruire le basi della società.

L’emergenza sanitaria ha visto la sanità pubblica, solo la sanità pubblica, presente nell’affrontare il contagio. Pubbliche le strutture, gli operatori, le risorse. E un ministro, Roberto Speranza, che le ha rappresentate, facendosi carico, senza un momento di sosta, del perseguimento del bene di tutti. Lavorando e ricordando ad un Paese che troppo spesso lo dimentica cosa significa portare la responsabilità del proprio ruolo.

Non è il risultato del caso o della fortuna avere il Servizio Sanitario Nazionale, ma è il frutto di conquiste e di un principio che sancisce che la cura è un diritto per tutti.

Questo diritto non lo vogliamo solo mantenere, ma anche migliorare. Noi invece in questi anni abbiamo assistito a come Zaia abbia mangiato energie e risorse alla sanità pubblica a beneficio di quella privata, arrivando a cancellare il 16% dei posti letto nelle strutture pubbliche. Togliendo a chi offre servizio a tutti per dare a chi offre servizio solo a chi paga.

E questa è la prima, importante lezione che ci lascia il coronavirus: la Sanità Pubblica è un fondamento per il progresso e il miglioramento di tutti. Per tutti, non per i pochi.

L’altro aspetto riguarda l’oramai patologica ossessione per ‘lo straniero’, caduta a uno dei livelli più penosi con le dichiarazioni di Zaia di questi giorni. Un Presidente di Regione che afferma che i Cinesi si sono ammalati perché ‘mangiano topi vivi’.

Non è più ‘solo’ razzismo, è ignoranza che si accompagna ad una pericolosa incapacità di capire le conseguenze delle proprie parole. Incurante delle relazioni economiche che tante aziende venete hanno con la Cina, dei tanti turisti cinesi che visitano la nostra Regione e quindi delle ripercussioni che ci saranno sulla nostra economia, proprio mentre abbiamo invece bisogno di pensare e agire per sostenerla.

Incurante di ogni aspetto storico, politico, di ogni minimo fondamento medico e scientifico. Nella beata ignoranza più cieca di queste parole c’è tutto il leghismo. C’è una visione asfittica e perdente, di chi non sapendo affrontare i problemi e i cambiamenti reagisce come può: male e in modo inadeguato.

Zaia ha avuto finora la maggioranza in Veneto e 4.900.000 Veneti sono importanti.

Ma i Cinesi sono un miliardo e mezzo. Viaggiano, lavorano, studiano, pensano, ridono e piangono, fanno bambini, crescono, giocano, si sposano e comprano prodotti italiani.

Poi guardano la TV e vedono Zaia. Che li offende, perché hanno gli occhi a mandorla, perché non si lavano, perché mangiano topi, perché hanno il colore della pelle diversa dalla nostra. Possiamo decidere di continuare ad affidarci a chi pensa e parla in questo modo oppure possiamo decidere che questo approccio ci disgusta perché insulta ed umilia un intero popolo, danneggiando allo stesso tempo i Veneti e che è giusto invece esprimere solidarietà al popolo cinese che in questo momento sta affrontando, proprie come noi, una difficile emergenza sanitaria.

E questa è la seconda importante lezione del coronavirus: il razzismo è nocivo.

 

Gabriele SCARAMUZZA – Segretario regionale veneto Articolo Uno

Delizia CATRINI – Forum donne veneto Articolo Uno