“Non dobbiamo pensare al prezzo o al costo ma dobbiamo pensare a tutelare il bene primario degli italiani: la casa. Proseguirò con il lavoro politico per raggiungere la più ampia condivisione possibile alla mia proposta di legge per un Piano nazionale finalizzato all’assicurazione del patrimonio immobiliare dei cittadini. Non stiamo parlando di un nuovo balzello o di un costo aggiuntivo per le famiglie o di un piacere alle compagnie assicurative. Si tratta di un avanzamento necessario del nostro Paese sulla tutela del patrimonio immobiliare privato che significa tutelare le nostre famiglie in caso di eventi catastrofali. Avere incassato oggi il sostegno delle principali organizzazioni nazionali in rappresentanza dei condomìni italiani è un passo in avanti fondamentale”. Lo ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, e prima firmataria della proposta di legge per un “Piano nazionale di assicurazione degli immobili privati”, Michela Rostan, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta stamattina presso la sala stampa della Camera dei Deputati alla presenza del presidente nazionale dell’Osservatorio condomini, Nicola Ricci, e del presidente nazionale dell’associazione degli amministratori condominiali e immobiliari, Francesco Burrelli.
“Fino a oggi si è ritenuto toccasse esclusivamente allo Stato il compito di supportare economicamente i danni subiti con eventi catastrofali – prosegue Rostan – con risultati non sempre brillanti: stanziamenti insufficienti, ritardi nell’erogazione, problemi burocratici e di coperture, con difficoltà nella determinazione del costo degli interventi e per la loro ripartizione nel tempo. È evidente che occorre un cambio di passo prima di tutto culturale e poi nelle politiche risarcitorie. Su questo tema l’Italia sconta un ritardo imbarazzante rispetto agli altri Paesi europei che deve essere colmato. Non dovranno più ripetersi casi come quello di Amatrice dove, a distanza di anni, è stato ricostruito solo il 7 per cento del patrimonio immobiliare andato distrutto con sofferenze indicibili da parte dei cittadini. Bisogna cambiare mentalità e capire che se oltre il 70% degli italiani vive in condominio, quest’ultimo deve essere un luogo sicuro e tutelato il più possibile”.