Articolo Uno Campania: una prima riflessione sulla regione

Campania

one per la CAMPANIA
Ieri, 3 gennaio, presso la sede di Articolo 1, si sono riuniti i rappresentanti di Articolo Uno, Sinistra italiana, Partito socialista, Democrazia solidale, Futura, Movimento ecologia-diritti e Comunisti Italiani per un primo confronto in vista dei prossimi appuntamenti politici. Si è prodotta una discussione proficua e articolata avente ad oggetto il quadro politico generale e le prossime elezioni regionali in Campania.
Si è manifestata la necessità pressoché unanime di moltiplicare gli sforzi per costruire, a partire dalle forze che sostengono il governo nazionale e di tutte quelle del centrosinistra, una larga coalizione in grado non solo di impedire la vittoria della destra ma di delineare una prospettiva di rilancio della Campania.
La comune riflessione sulle condizioni preoccupanti in cui versa il sistema economico regionale, l’insufficiente impiego delle risorse comunitarie, lo stato critico dei servizi- dai trasporti fino alla improrogabile necessità di ripubblicizzare la gestione delle risorse idriche per evitare ulteriori aggravi dei bilanci familiari-, indicano che il bilancio degli ultimi anni è denso di contraddizioni e di difficoltà che vanno nominate e affrontate.
La sanità ad esempio, dopo il superamento del commissariamento, deve diventare banco di prova e occasione per superare limiti e insufficienze oggi diffusamente presenti nel nostro sistema sanitario regionale. La Campania, inoltre, sul tema del cambiamento climatico, dell’uso del territorio e del consumo dei suoli può e deve fare di più. “Il tempo sta finendo”! Non ce lo gridano soltanto i ragazzi dei venerdì per il futuro nelle piazze. Lo avvertiamo nella frequenza delle maree che sommergono le nostre coste, nei venti di tempesta che abbattono i nostri alberi, nel crescendo delle alluvioni e degli smottamenti.
Sul disegno di legge regionale in tema di urbanistica attualmente in esame si sta sviluppando una discussione pubblica, giacché può alimentare logiche che nel passato hanno consentito di costruire senza regole, messo in discussione le tutele ambientali e la stessa sicurezza delle persone; anche perché si propone di superare perfino i limiti della zona rossa dell’area vesuviana. Queste scelte, insieme alla proroga del piano casa, ci preoccupano e richiederebbero un confronto ampio con la società campana. Noi chiediamo che tale confronto si svolga al più a presto!
È il momento di cambiare. Bisogna abbandonare l’illusione della crescita quantitativa illimitata, sostituire il modello di sviluppo, puntare sul risparmio energetico e sull’economia circolare. In urbanistica è necessario adottare politiche di conservazione del suolo, risorsa naturale non riproducibile, e tutelare quei settori di politiche pubbliche che impattano fortemente sui valori di cittadinanza (sicurezza, salute, cultura, accesso ai servizi …).
Si è evidenziato inoltre che di fronte alla grave crisi sociale in atto, che sta provocando tra l’altro da molti anni una massiccia emigrazione di giovani, lo strumento del reddito di cittadinanza, sia pure imperfetto e da migliorare, sta rappresentando un utile strumento per contrastare i fenomeni di povertà ed emarginazione sociale sempre più diffusi nella nostra regione. Lo stesso piano regionale per il lavoro non può non essere considerato che un primo passo per dare risposte a chi cerca lavoro

Allo stesso modo è necessario approntate idonee misure di assistenza a tutela dei lavoratori delle aree di crisi rimasti esclusi anche dagli ammortizzatori sociali.
Vanno rafforzati i sistemi di trasporto, la logistica e innovative politiche industriali essenziali al rilancio del sistema economico. Accogliendo positivamente la prospettiva del “Piano per il sud” lanciato dal ministro Provenzano, si è evidenziata la necessità di implementare significativamente le risorse e gli investimenti in conto capitale nella nostra regione. Insieme vanno rafforzati gli stanziamenti per il welfare e per le politiche giovanili. Tenere come un faro la lotta contro la camorra e le forme di criminalità diffusa. Per questo le esperienze di riutilizzo di beni sottratti alle mafie come la Nuova cucina organizzata di Casal di principe vanno sostenute. Sarebbe una perdita grave se quel progetto finisse per il disinteresse dell’istituzione regionale.
Su tutti questi aspetti saranno convocate nelle prossime settimane assemblee tematiche allo scopo di costruire un impianto programmatico utile a indicare la prospettiva di rilancio e cambiamento di cui la Campania ha estremo bisogno.