Il piano industriale presentato oggi da Arcelor Mittal al Mise è irricevibile.
La previsione di 5000 esuberi finali, 3000 dei quali nei prossimi mesi non rappresenta una soluzione praticabile né sul piano occupazionale né su quello industriale.
Appare chiaro che l’intento del gruppo franco-indiano non è quello di puntare al rilancio dello stabilimento di Taranto quanto quello di avviarlo verso un rapido e irreversibile ridimensionamento.
È giunto il momento di voltare pagina: il governo presenterà al più presto un piano industriale credibile capace di coniugare capacità produttiva e occupazione con il risanamento ambientale e sanitario del sito.
La presenza del capitale pubblico, come sosteniamo da tempo, sarà a garanzia della attuazione del nuovo piano in tutte le sue parti.
Lo ha dichiarato Piero Latino, responsabile lavoro di Articolo Uno.