Condividiamo le ragioni che hanno portato oggi i lavoratori degli SPISAL del Veneto a manifestare a Venezia, nell’ambito dello sciopero generale indetto unitariamente da CGIL, CISL e UIL.
Ad onta delle responsabilità che il presidenze Zaia si era assunto firmando un protocollo che prevedeva, tra l’altro, il potenziamento del personale delle strutture provinciali dello SPISAL, ancora una volta la Regione ha disatteso gli impegni che si era presa.
Non solo non c’è stato nessun potenziamento del personale degli SPISAL (se non un parziale ricambio del turn-over), ma si è proceduto con una riorganizzazione della modalità di lavoro che nei fatti spunta ancora di più gli strumenti a disposizione degli stessi SPISAL per il contrasto al drammatico fenomeno delle morti e degli infortuni sul lavoro.
E’ ipocrita piangere i caduti sul lavoro, se non si creano le condizioni affinché i servizi come lo SPISAL siano in grado di verificare, sorvegliare, effettuare i sopralluoghi nelle aziende e nelle imprese, sostenere in maniera efficace i contenziosi aperti, valorizzare il personale dipendente.
Anche nel 2019 il Veneto conferma il lugubre primato per numero di morti e infortuni sul lavoro: non si tratta di una situazione dovuta dal destino e ineluttabile, ma delle conseguenze della scelta di non investire in servizi essenziali come lo SPISAL.
Il segretario regionale veneto Articolo Uno
Gabriele Scaramuzza