Articolo Uno Campania: sì agli Stati generali, per un partito del lavoro

Campania
L’assemblea regionale di Articolo Uno Campania sottolinea come il Paese affronti un passaggio storico caratterizzato non solo dell’affermarsi di una destra protezionista e aggressiva ma anche dalla spinta egoistica della società.
Ad esempio “Il regionalismo differenziato” è ad un passo dal diventare “legge” che, attraverso una terribile torsione dei nostri assetti costituzionali e socio-economici, “istituzionalizza” le diseguaglianze fra ricchi e poveri discriminando il Sud e spaccando, di fatto, l’Italia.
Questa radicale involuzione trova un suo completamento nella manovra economica che scarica sulle future generazioni la scelta di accrescere il debito pubblico.
Quest’ultima scelta ha due precisi caratteri:
1) una pretestuosa mancanza di risorse che, invece, vi sono e vengono rubate al popolo italiano da evasione, corruzione e lavoro nero contro cui non si mettono in campo seri e serrati strumenti di contrasto;
2) la volontà di privilegiare, con la flat tax, imprenditori e liberi professionisti dai redditi alti e altissimi. Tutto questo a danno dei lavoratori dipendenti e precari e dei ceti più deboli, in particolare del sud.

Da ciò deriva la necessità di un’agenda politica che sia realmente progressista:
A) Contro il “regionalismo differenziato”, va condotta una lotta fermissima e visibile che, non solo è giusta, ma serve anche a darci un ruolo netto ed autonomo, perché ha un carattere “unitario” con la nostra prevista adesione al costituendo coordinamento nazionale contro il regionalismo differenziato, coordinamento di cui dobbiamo essere promotori ed animatori;
B) in questa fase di definizione del bilancio va tenuta un’iniziativa contro la scellerata politica economica e fiscale del governo smascherandola e attestandosi nettamente sulla linea del: “Zero contanti, manette agli evasori, sgravi per i contribuenti fedeli”.
Si rilanciano così politiche mirate a restituire credibilità allo Stato democratico, fiducia ai contribuenti corretti e sopratutto a recuperare risorse per gli investimenti pubblici in ambiente, Mezzogiorno, servizi, sapere, occupazione.
Su questa base trova fondamento l’indispensabile impegno per il lavoro, sempre più sotto attacco, per i diritti del lavoro, per i diritti dei nuovi lavori e per la sicurezza di tutti i lavori, che oggi fa segnalare una media di tre morti bianche al giorno. Mentre ritorna, a causa dell’enorme disoccupazione giovanile, un’emigrazione da anni 50, il vero segno del declino irreversibile del Paese che perde le sue migliori energie.
Si concretizza in questo complesso di iniziative, ricerche, confronti, l’autonomia di Articolo Uno e la sostanza di una politica unitaria basata sulla ricerca di intese, ampie ma legate a temi e valori chiari e praticati.
Questo percorso di lotte e iniziative territoriali devono restituire il senso di un impegno che costruisce dal basso le condizioni per l’alternativa e supera le difficoltà che la sinistra ha oggi nelle periferie delle città e nei luoghi di lavoro, andando così a ricucire i rapporti con il suo tessuto sociale storico di riferimento.
Questo slancio di iniziative e proposte dà sostanza di merito all’idea di Stati Generali della Sinistra per la creazione di un nuovo e vincente soggetto politico progressista e del lavoro.
Per realizzare un simile percorso occorre un’organizzazione adeguata e, in questo senso, l’assemblea nazionale del 13 deve avviare la conferenza di organizzazione deliberata lo scorso 6/7 aprile con lo scopo di creare una struttura che dia ruolo vero ai militanti, sia legata ai luoghi dei lavori, dei saperi, dell’impegno sociale, che selezioni gruppi dirigenti rappresentativi e capaci di solida iniziativa politica in modo da costruire così un partito che sia capace di pratica e sintesi politica.