La partecipazione di Articolo Uno alle elezioni europee nella Lista del Pd-Pse è una sorta di “desistenza” frutto di scelta responsabile per non contribuire alla frammentazione davvero immatura della Sinistra.
Fortunatamente si colgono oramai segnali positivi ed incoraggianti in Spagna, UK, Portogallo e finanche negli Stati Uniti con i DSA, ovvero l’ala socialista dei democratici guidata da Bernie Sanders e Alexandra Ocasio-Cortez. E ora anche del giovane Kevin Kuhnert, leader dei giovani socialdemocratici tedeschi.
Abbiamo deciso di offrire alcuni nostri candidati per sostenere il PSE-S&D e rafforzare una rappresentanza politica per una sinistra di governo. Va evitata la possibile saldatura tra PPE e forze sovraniste nel prossimo Parlamento europeo, che non consentirebbe di portare avanti la profonda riforma strutturale di cui la nostra Unione Europea ha bisogno.
Le piazze che abbiamo di recente salutato con soddisfazione e speranza dei lavoratori e dei sindacati, contro il razzismo e le diseguaglianze chiedono una rappresentanza politica, una forza capace di coniugare il socialismo con l’ecologismo: il Lavoro è il padre e la Natura la madre di ogni ricchezza (Karl Marx).
Articolo Uno ha provato a essere “seme fondante” di una forza socialista moderna per sfidare ed orientare le trasformazioni climatiche e del mondo del lavoro in atto; con convinzione, benché non voglia trascurare errori commessi. La nostra giovane fase di Ricostruzione non ci consentiva di superare lo sbarramento al 4%. Avremmo disperso unicamente voti, anche contro l’accorato appello che ci è stato rivolto durante il nostro Congresso fondativo di Bologna dal candidato del PSE alla Commissione UE Franz Timmermas.
Perciò voteremo Massimo Paolucci nella Circoscrizione Sud e Maria Cecilia Guerra in quella del Nord-Est, perché sostengono le tesi programmatiche per cambiare l’Europa contenute nel nostro “Manifesto per l’europeismo socialista e costituzionale“. Una scelta di campo precisa in sintonia con il “Manifesto per l’Europa” di Thomas Piketty e con il “Rewriting the Rules of European Economy” di Joseph E. Stiglitz, Premio Nobel per l’economia nel 2001. In altre circoscrizioni elettorali, voteremo candidati che condividano la nostra idea di Europa (ad esempio Pietro Bartolo, il dottore di Lampedusa).
Capisco e sento sia una linea caratterizzata da elementi di fragilità e di contraddizione. Ma è una linea politica chiara e leale che riflette la decisione di non dividere le forze che in Europa lavorano insieme nella famiglia socialista e di non frammentare ulteriormente il centrosinistra in Italia.
Continueremo con passione e impegno la ricostruzione per un soggetto politico unitario, autonomo che intende mantenere l’ambizione di difendere e rappresentare il mondo del lavoro, alle prese con l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei processi, con l’obiettivo di mettere al centro il valore della persona umana nel rispetto delle risorse ambientali e qualità della vita.
Lo vogliamo fare attraverso il neosocialismo, unico che può determinare la svolta in Italia e in Europa attraverso la costruzione di un nuovo modello di sviluppo socioeconomico che si faccia carico delle diseguaglianze e di un diverso rapporto capitale/lavoro nel mercato globale.
E in questo momento topico per le sorti della convivenza e coesione dei popoli, vogliamo contribuire con forza a fermare un disegno sovranista, di deriva finanche totalitaria, che potrebbe mettere in serio pericolo la pace, la libertà e la democrazia per le quali i paesi europei hanno lottato e scelto poi di stare insieme. Ma, state pur certi, lo faremo con contenuti rigorosi, radicali e identitari.
Forza Massimo e forza Maria Cecilia per ricostruire l’Europa.