Fornaro: in questo Pd non ha senso tornare, meglio ricostruire altrove

Stefano Rizzi, Lo Spiffero

Il Pd nato nel 2007 in tutt’altra fase politica, oserei dire addirittura geologica, è finito. Quel progetto fondativo non è adatto all’Italia del 2018. Il tema oggi è come ricostruire un’alternativa progressista nel Paese e in questa ricostruzione non si può prescindere dal Pd, a patto di fare i conti fino in fondo con l’esperienza di governo, con il renzismo più ancora che con Matteo Renzi, evitando l’illusione che basti mandarlo via perché tutto torni come prima. Io, dopo il 4 marzo, parlai di un terremoto. E quando il sisma assume dimensioni devastanti, con la sinistra che ha segnato il più basso risultato storico dal 1946, occorre interrogarsi se ha senso ed è utile ricostruire la casa dove è stata distrutta oppure pensare a farla altrove.

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Bersani: altro che reddito e pensioni, questo governo ci porterà un altro Monti

Goffredo De Marchis, la Repubblica

Monti fece qualche errore e noi dietro. Stavolta forse non sarà un tecnico, ma un politico. Certamente non si può andare avanti in questo modo. E non perché lo dice l’Europa. Basta quello che succede sui mercati. L’abolizione delle Province è stato l’errore più grave. Andrebbero ripristinate. È giusto che nasca un partito dei civici alla Macron. È anche giusto, se credono, che ci sia una sinistra d’ispirazione chavista. Poi, però, va ricostruito un partito normale, popolare, che non si limiti a riempirsi la bocca dei poveri, delle periferie, dell’immigrazione. Che si occupi del cameriere che vive nella campagna emiliana

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Scotto: rifiuti in Campania: creare l’emergenza, la storia si ripete

Arturo Scotto, Il Fatto quotidiano

La polemica sugli inceneritori è la classica buccia di banana su cui può scivolare tutto il governo. Un pezzo della borghesia italiana sta puntando a gettare i dilettanti fuori dal circuito del potere. I Cinque Stelle sono stati a loro modo un argine nel Sud rispetto a una destra d’ordine egemone, hanno vinto sulla lotta ai privilegi e su una domanda di giustizia sociale. Speranze largamente tradite dal contratto giallo-verde. E i rapporti di forza – anche per colpa di un conclamato infantilismo pentastellato – si stanno ribaltando ogni giorno che passa a favore della destra leghista sull’intero territorio nazionale.

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Flat tax per le partite Iva: piccola ma pericolosa. Non semplifica, crea disuguglianza

Maria Cecilia Guerra, Il Fatto quotidiano

La flat tax per gli autonomi presenta profili inquietanti di iniquità, disincentivo all’aumento dell’attività economica e favore all’elusione fiscale. Un vero capolavoro, che sottrae, nel complesso, fra i due miliardi e i due miliardi e mezzo di gettito all’anno. Conosco mille modi per impiegarli meglio. E’ una scelta a favore dell’abbandono della progressività per una sola categoria di redditi di lavoro ben difficilmente giustificabile sotto il profilo dell’equità. Ma che neppure stimola l’attività produttiva, anzi la disincentiva, mentre crea forti incentivi a proficue attività di elusione fiscale.

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