Speranza: la seconda ondata non è mai finita. Per alcuni mesi è ancora dura

Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

Sui vaccini è bello vedere che siamo secondi in Europa in valore assoluto. Abbiamo 470 mila dosi a settimana e riusciamo a farle tutte. Per avere un impatto il vaccino ha bisogno di mesi e dobbiamo resistere, la battaglia è ancora dura. La seconda ondata non è mai finita davvero. Adesso c’è una ripartenza e probabilmente sì, il terzo picco arriverà. La curva può facilmente risalire, come purtroppo vediamo in larga parte dei Paesi europei, dove i numeri sono significativamente peggiori dei nostri. Ecco perché il nuovo Dpcm manterrà l’attenzione al rigore, con misure di contenimento significative.

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Fornaro: il rimpasto si fa in 48/72 ore. La maggioranza resta questa

Paola Alagia, Affaritaliani.it

Se si rivela tutti assieme la necessità di apportare dei correttivi nella squadra lo si può fare senza aprire una crisi di governo, è una questione che nel giro di 48- 72 ore si risolve, se si vuole. Quasi un terzo delle risorse del Recovery vengono indirizzate all’Italia e, nel momento in cui bisogna arrivare alla stesura del piano, il nostro Paese che fa, apre una crisi di governo? Sarebbe imperdonabile. Ecco perché eviterei una contrapposizione frontale e cercherei fino all’ultimo di riportare tutto all’interno di un confronto di maggioranza, nel tentativo di risolvere e dare risposta alle questioni poste. Poi, siamo in una democrazia parlamentare ed è corretto che le crisi si aprano e chiudano in Parlamento.

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Guerra: bene raddoppio fondi sanità. Mes, insistere serve solo a dividere

Paolo Baroni, La Stampa

Bene il raddoppio dei fondi per la Sanità. Ora meno bonus e più investimenti, perché hanno un effetto moltiplicatore più forte. Ma non tutti i sussidi sono da buttare, bene Industria 4.0 e il superbonus del 110 per cento. Importante anche la decisione di voler rafforzare le infrastrutture sociali: servono risorse per gli anziani, i disabili e la scuola: così si libera il tempo delle donne. Quanto al Mes, ora non serve più e chi insiste lo fa solo per dividere e non per trovare soluzioni.

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D’Alema: non si caccia l’uomo più popolare per volere del più impopolare

Stefano Cappellini, la Repubblica

La crisi si risolverà, conviene a tutti. Vedrete che presto si tornerà a parlare d’altro. Per fortuna a cercare una soluzione ci sono persone serie come Bettini e Speranza, il difensore della salute degli italiani. Io non faccio più politica, se non come semplice iscritto di Articolo Uno. Non credo che a nessuno possa passare per la mente l’idea di mandare via da palazzo Chigi l’uomo più popolare del paese per fare un favore a quello più impopolare.

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Bersani: organizziamoci, e discutiamo progetto e soggetto

Pier Luigi Bersani, Il manifesto

L’idea di un partito che essendo presente in ogni luogo organizza il sociale è un anacronismo nostalgico e irreale. L’idea di un partito che si addensa solo nei piani alti delle istituzioni e della comunicazione è parte della malattia. Ci vuole un partito che promuova uno spazio aperto e plurale e lo delimiti affermando valori e discriminanti e che costruisca il progetto nuovo per il paese. Nel fare questo, un partito che incoraggi ovunque una cittadinanza attiva e abbia cultura, linguaggi e organizzazione per mettersi in reciprocità col sociale. Un partito che sia anche infrastruttura, dicevo da segretario, non senza accorgermi di qualche sorriso di compatimento.

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Scotto: no governi tecnici, incontro tra progressisti e M5S resta la strada

Arturo Scotto, Globalist.it

L’attuale quadro politico non suscita le simpatie di un pezzo rilevante dei grandi media, i cui proprietari evidentemente si attendevano servigi molto più consistenti, ma anche di una folta schiera di benpensanti di sinistra che stentano a capire che la rottura tra gruppi dirigenti e popolo delle periferie ha scavato nel profondo e ha portato molti a rivolgersi ad offerte politiche nate sull’onda del ripudio delle ricette che avevamo sposato dagli anni ’90 in poi. Ma l’obiettivo non può non essere la ricerca di un nuovo affidamento con quei ceti popolari lasciati soli dalla globalizzazione e precipitati nel buco nero della precarietà.

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Speranza: il ritorno a scuola è la nostra priorità, il coprifuoco resterà

Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

L’indice Rt dà segni di ripresa, dopo la Befana dovremo ripristinare il modello delle fasce di rischio e confermare le misure base delle zone gialle. AstraZeneca è il vaccino che ha il rapporto più stretto con il nostro Paese. Io ho massima fiducia nell’Ema, ma il ritardo c’è e chiediamo chiarezza. I primi effetti epidemiologici si vedranno quando saranno state vaccinate oltre 10 milioni di persone e la prima forma di immunità più larga si potrà avere attorno ai 40 milioni. Conte ha fatto un lavoro straordinario ed è un punto di equilibrio essenziale della relazione politica tra centrosinistra e M5S.

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Speranza: restiamo coi piedi per terra, ma comincia una stagione nuova

Massimo Giannini, La Stampa

Se arriva subito al traguardo anche AstraZeneca, entro il primo trimestre si aggiungeranno altri 16 milioni di dosi, che corrispondono ad altre 8 milioni di persone vaccinate. Una stupidaggine dire che la Germania riceva più dosi di noi, la ripartizione è fissa e la gestisce l’Europa. Riteniamo che la volontarietà e la persuasione siano una strategia migliore dell’obbligatorietà. Mi batterò fino in fondo perché le risorse destinate alla sanità aumentino. Problemi nel governo? Affrontiamoli subito ma poi lavoriamo ventre a terra.

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