Bugani: vado con Bersani. Nel M5S da tre anni manca un percorso

Emanuele Buzzi, Il Corriere della Sera

Articolo Uno è un piccolo partito fatto però da idee chiare e limpide. Mi tuffo in questo progetto insieme a tutto il gruppo bolognese che lavora con me da tanti anni. Mi piacciono le sfide. Con Bersani ci sentiamo da anni e più ci sentiamo più aumenta la mia stima nei suoi confronti. Non ho nessun rancore, nel M5S ci sono persone alle quali sono legato umanamente da diciassette anni e alle quali auguro il meglio, ma da soli non si va da nessuna parte.

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Scotto: non rinnego l’era giallorossa. In politica è un errore dire mai più

Umberto De Giovannangeli, Il Riformista

Conte non ha capito che accelerando la crisi avrebbe scavato un solco col centrosinistra. Un accordo programmatico pare impossibile, altra cosa è un accordo tecnico. Evitiamo che la destra faccia cappotto. La lista “Democratici e progressisti” annunciata. da Letta va nel solco dell’obiettivo dichiarato dal congresso di Articolo Uno: unire e rinnovare la sinistra a partire dall’appartenenza al socialismo europeo.

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Oggionni: noi per Italia democratica e progressista, ci siano anche i 5 Stelle

Simone Oggionni, l’Huffington Post

Non sarà – come sembrava da alcune interviste – una lista del Pd nella quale candidare alcune personalità o singoli individui. Letta riconosce esplicitamente il ruolo e il contributo del nostro movimento politico ed è un segnale nella direzione della novità politica che invochiamo da tempo. Facciamo bene a ribadire, come ha fatto Bersani, che non avrebbe senso mettere veti, innanzitutto nei confronti del Movimento Cinque Stelle. Ma con franchezza diciamoci che non dipende più soltanto da noi. E in politica devi essere pronto a scegliere e ad agire anche qualora lo scenario non sia il migliore in assoluto.

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Scotto: sì a Letta ma agenda sia socialista e green non quella di Draghi

Giuseppe Greco, Adnkronos

Bisogna partire dall’identità delle operazioni politiche e l’identità dei Democratici e progressisti deve essere socialista e ecologista. Non può esistere una agenda Draghi visto che il governo Draghi nasce senza formula politica. E in campagna elettorale non puoi presentarti senza formula politica, sei invisibile. Dopo l’errore  grave di aver fatto cadere il governo Draghi e diventare strumento dell’estrema destra, con i 5 Stelle un accordo tecnico può darsi sia una strada percorribile, un tentativo va esperito.

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Oggionni: il campo progressista esiste e va oltre l’agenda Draghi

Simone Oggionni, Domani

Il programma noi lo abbiamo già: è il frutto del lavoro di questi anni e di questi mesi dei nostri dipartimenti di lavoro. Non è l’agenda Draghi, che non è chiaro cosa significhi senza Draghi e oltre Draghi. Ma è un’agenda laburista. Quando diciamo che agitare lo spauracchio della destra alle porte non è sufficiente ed occorre mettere in campo la forza e la credibilità di un progetto di sinistra, legato al lavoro e ai suoi bisogni, popolare, radicale e di governo, diciamo questo: che  abbiamo un programma e con quello vogliamo parlare nei prossimi due mesi al Paese.

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Scotto: dopo Draghi, alla sinistra serve un’agenda laburista

Francesco De Palo, Formiche.net

Dobbiamo presentarci con un’agenda laburista chiara e netta, non con un generico appello alla continuità con Draghi senza Draghi. La destra come dice Bersani è già nel corridoio. Provare a spingerla fuori è un dovere. E noi vogliamo provarci. Bisognerà coniugare determinazione e realismo. Anche nel rapporto con Conte, che oggi è oggettivamente più difficile. Ma io non penso che in questo momento il tema sia buttare fuori qualcuno.

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Errani: la crisi andava evitata. Al Paese serve una svolta a sinistra

Adolfo Spezzaferro, L’Identità

Io non ho condiviso la scelta fatta dai 5 Stelle in senato, ma le questioni da loro poste con i nove punti erano e sono più che fondate. Non ho mai creduto all’uomo solo al comando  agli uomini della Provvidenza. Draghi è una delle persone più illustri e autorevoli che esprima il nostro Paese e questo è un grande valore, ma non basta: c’è una destra che ha il segno, ahinoi, che conosciamo, i progressisti devono mettere in campo un’idea di Paese alternativa.

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Lopalco: andazzo inaccettabile, la sinistra riprenda la questione morale

Francesco Strippoli, La Gazzetta del Mezzogiorno

Sull’integrità di Emiliano metto sul fuoco non una mano ma due. Ma è necessario che esca da un meccanismo che lo porta ad accettare l’andazzo perché porta consenso. La politica deve inserire, in maniera autonoma e prima dell’arrivo della Finanza, dei meccanismi di tutela: devono servire a tenere lontane quelle persone che si presume possano assumere condotte sconvenienti. I fatti avvenuti in Puglia sono un’occasione per farlo.

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