Bersani: Lo Russo, strada giusta. Ma al ballottaggio serve intesa con M5S

Gabriele Guccione, Corriere Torino

Credo che Stefano la stia prendendo per il verso giusto, e cioè mettere le orecchie a terra e sentire i problemi della gente. Sento molta gente che dice: non vado a votare. L’umore del popolo è questo qui, c’è un clima di sfiducia. Ma davvero noi pensiamo che il bisogno di cambiamento e novità che si espresse nel 2016 con quel voto straordinario per i 5 Stelle sia morto? Io non penso proprio. Se mai si dovesse arrivare a un secondo turno, come credo, ci vorrà generosità reciproca nel tenere ferma una prospettiva politica che guarda al bene di Torino ma anche dell’Italia.

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D’Attorre: perché serve il governo Draghi per tutto il 2022 (anche a sinistra)

Alfredo D’Attorre, l’Huffington Post

Anno cruciale per rivedere il Patto di stabilità e cambiare l’Ue: si dovrà negoziare a livello europeo la riforma delle regole economiche e di bilancio europee, dopo la fase della loro sospensione emergenziale. Le elezioni anticipate con il Rosatellum ci restituirebbero, ingigantiti, i problemi di oggi. Se, com’è giusto e necessario per l’Italia, i partiti vogliono recuperare un ruolo vero, devono utilizzare il tempo del governo Draghi e l’anno abbondante che manca alla fine della legislatura per avviare una rigenerazione del sistema politico. Cominciamo subito dopo le elezioni amministrative, senza aspettare l’elezione del Presidente della Repubblica, che, se affrontata senza un chiaro e condiviso disegno politico, rischia di diventare un momento di lacerazione dagli sbocchi imprevedibili.

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Tozzo: una nuova stagione referendaria, ne beneficerà l’Italia intera

David Tozzo, l’Huffington post

Da quest’estate grazie a un emendamento approvato all’unanimità in commissione Affari costituzionali è possibile firmare per indire un referendum attraverso lo Spid o la carta d’identità elettronica, rendendo più agevole far partecipare l’intero Paese ad abrogare leggi ritenute ingiuste dalla maggioranza degli italiani. La soglia relativamente alta di firme – 500.000, da raccogliersi in 3 mesi – necessaria a poter indire una consultazione era ormai quanto più antistorica e inaccessibile, tanto più in periodo di pandemia dove in piazza ci si può assembrare a banchetti ben poco. Il futuro della democrazia digitale passa da qui, a un presente migliore per le nostre vite possiamo accedere tramite Spid.

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D’Alema: la democrazia non si esporta, i talebani non sono terroristi

Daniela Preziosi, Domani

La risposta occidentale all’attacco terroristico delle Twin Towers aveva un contenuto militare, che ha ottenuto qualche risultato. Ma aveva soprattutto un forte disegno politico-culturale: l’idea che attraverso l’espansione della democrazia nel mondo islamico si sarebbero costruiti anticorpi in grado di debellare il fondamentalismo antioccidentale e il terrorismo. Questo progetto è fallito. L’occidente ha usato i fondamentalisti contro l’Urss e il socialismo arabo, e questi sono i risultati. L’intervento in Afghanistan era legittimo e inevitabile, ma gli USA credevano di andare ad aprire dei McDonald’s.

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Speranza: avanti col Green pass, il vaccino obbligatorio è ipotesi concreta

Niccolò Carratelli, La Stampa

Le dinamiche politiche non incidono nelle decisioni del governo, sono troppo piccole rispetto alla posta in gioco. Si lavora seguendo una linea netta, che parte dall’idea che il vaccino è un’arma fondamentale: puntiamo a rendere sicuri i luoghi di lavoro e a incentivare le vaccinazioni. Ci sarà un’ulteriore estensione dell’obbligo di Green pass in vari settori. A cominciare da quelli in cui il certificato viene richiesto ai clienti ma non ai lavoratori. La battaglia è ancora in corso, non abbiamo vinto, ma sono ottimista: il tasso di vaccinazione salirà ancora in Italia e in tutto il mondo, creando le condizioni per una gestione del virus.

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Guerra: Rdc da ridisegnare, cruciale ridurre il cuneo fiscale

Paola Alagia, Affaritaliani.it

L’Ocse riconosce che il Rdc ha avuto una funzione nel sostenere i redditi e le imprese. Dopodiché è sbagliato pensare al Reddito come strumento prevalentemente di politica attiva del lavoro, è stato un errore dei promotori presentarlo così. E comunque mi sembra un esercizio privo di significato pensare di valutare la capacità di trovare lavoro nel periodo della pandemia e cioè in una fase in cui di posti di lavoro se ne sono persi centinaia di migliaia. Va fatto un ragionamento articolato che tenga conto del fatto che molti percettori non sono persone che possono essere mandate a lavorare o perché lavorano già o perché si è di fronte a nuclei familiari in cui nessuno è attivabile.

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Speranza: oggi al G20 a Roma un patto per immunizzare il mondo

Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

I Paesi più ricchi e forti si fanno carico di costruire una campagna di vaccinazione estesa a tutte le nazioni. Nessuno si salva da solo e il vaccino è l’arma che abbiamo. Siamo stati i primi sull’obbligo per i sanitari e poi la Francia e numerosi altri Paesi ci hanno seguito. L’obbligo non è una scelta già determinata e certa, ma uno strumento che abbiamo e se necessario andrà attuato senza paura. Il governo terrà conto del quadro epidemiologico e delle ospedalizzazioni, con particolare attenzione alle terapie intensive e al numero dei decessi, la cosa più drammatica. Questi dati si incroceranno con la percentuale di vaccinati. È il vaccino lo strumento per evitare nuove misure restrittive.

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Guerra: il fisco sui fondi pensione è vantaggioso, attenti a cambiarlo

Vitaliano D’Angerlo, Il Sole 24 ore

I redditi da pensione sono redditi da lavoro quindi nel nostro sistema andrebbero tassati in modo ordinario con l’aliquota progressiva ovvero l’Irpef, come avviene nel caso delle pensioni pubbliche. Nel documento della commissione Marattin-D’Alfonso non vi è un’indicazione sull’applicazione del primo scaglione Irpef alla prestazione finale dei fondi pensione, ma si suggerisce l’applicazione del principio EET prevalente in Europa dove la T indica appunto la tassazione progressiva ordinaria. Segnalo ancora allora che l’attuale sistema di tassazione della previdenza complementare, confrontato con quello di altri Paesi europei, è in generale più favorevole. Cambiarlo porterebbe delle conseguenze. Ma non credo che il tema dei fondi pensione verrà affrontato nella legge delega sul fisco.

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Guerra: basta condoni, usiamo subito tre miliardi per detassare il lavoro

Valentina Conte, la Repubblica

No a nuove rottamazioni generalizzate e perciò ingiuste perché premiano nel mucchio anche chi potendo pagare non l’ha fatto. La riforma dell’Irpef avrà tempi lunghi, arriverà nel 2022. Qualcosa si può anticipare però con la legge di bilancio di metà ottobre. Ad esempio una riduzione del cuneo fiscale. Dopo Quota 100 ci vuole una previdenza flessibile: se anticipi, perdi un po’ di soldi.

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