Speranza: fase nuova ma piedi per terra. È finita l’emergenza, non il Covid

Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

Oggi facciamo un altro passo importante superando sostanzialmente il green pass e alleggerendo l’obbligo delle mascherine. È molto probabile un’estensione della quarta dose in vista dell’autunno. Se sarà per tutti o solo per ulteriori fasce generazionali lo valuteranno le autorità sanitarie. Dobbiamo essere pronti e non considerare vinta la sfida. Dobbiamo trasformare la crisi di questa pandemia in una opportunità di rilancio del nostro Servizio sanitario nazionale. Quando sono diventato ministro c’erano 114 miliardi sul fondo sanitario e si metteva 1 miliardo in più all’anno. Ora siamo a 124. Un simile salto non si era mai visto. E poi ci sono 20 miliardi di Recovery.

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Oggionni: un’Europa soggetto di pace sia protagonista del negoziato

Simone Oggionni, Domani

Colpisce l’assoluta predominanza di una costruzione narrativa del conflitto nei termini di uno scontro sul terreno morale, tra Bene e Male. A partire da un postulato indubitabilmente giusto, e cioè che esiste un aggredito e un aggressore, scompaiono responsabilità profonde della storia. Che non giustificano, ma spiegano. Una chiamata alle armi in nome di uno scontro di civiltà tra Occidente democratico e Oriente illiberale è pericolosa per due ragioni. Per le conseguenze che potrebbero determinarsi, laddove la chiamata alle armi produce una vera e propria escalation militare e coinvolge potenze nucleari. E perché il presupposto che si agita è infondato.

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Visco: una doppia Europa per superare i limiti di quella attuale

Vincenzo Visco, Domani

Gli interessi di lungo periodo dell’Europa e degli Usa non sono coincidenti, e nonostante la compattezza formale, gli interessi e le visioni dei paesi europei dell’ovest e del sud sono diversi da quelli del nord est. L’Europa quindi dovrebbe darsi al più presto una strategia idonea ad affrontare la nuova fase. Altrimenti rischia di compromettere la sua autonomia. L’assetto attuale dell’Europa, infatti, non è adeguato ai nuovi tempi che si prospettano. Bisognerebbe quindi porsi esplicitamente l’obiettivo di creare due Europa, con regole e obiettivi che possono anche essere diversi nel breve periodo, anche se convergenti nel lungo. Anche il parlamento europeo dovrebbe funzionare in duplice modalità e composizione. In caso contrario una crisi del progetto europeo, della sua tradizione democratica, dei suoi valori, del suo sistema di welfare, rischia di diventare inevitabile. 

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Speranza: Parigi dimostra che insieme si batte la destra

Concetto Vecchio, la Repubblica

La vittoria di Macron decisiva per l’Italia e per l’Europa. Con Francia e Germania si potrà promuovere una nuova politica economica espansiva. Un nuovo Recovery. Gli elettori di Mélenchon decisivi, hanno capito che Le Pen andava fermata. La sinistra da troppo tempo rappresenta soprattutto garantiti e ben istruiti, è ora di rompere questo recinto. Stiamo con l’Anpi perché 70 anni di storia a difesa del Paese non si cancellano per un comunicato sbagliato. Su un tema così delicato come quello della guerra è un errore dividere le forze democratiche. Oggi sarò a Milano. Il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani.

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Fornaro: ora una grande sinistra con Pd e Movimento 5 Stelle

Serenella Mattera, la Repubblica

Non vogliamo essere un partitino autoreferenziale ma lavorare per una formazione plurale e popolare. È fondamentale avere la consapevolezza e anche l’umiltà di riconoscere che in questo momento tutti i contenitori della sinistra, compreso quello più grande, sono insufficienti proprio per affrontare le sfide enormi che abbiamo davanti. Questo non vuol dire non tener conto dei rapporti di forza e delle differenze organizzative di consenso, ma con le Agorà il Pd ha dato un segnale di potersi aprire, confrontarsi, per provare a fare un salto in avanti. Ora a mio giudizio dobbiamo dare con chiarezza il segno che un percorso inizia e si pone come obiettivo questa costruzione.

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Speranza: Covid e guerra, sulla crisi sociale è il tempo della sinistra

Alessandro De Angelis, Huffington Post

Al nostro Congresso ci saranno tutti, dalla sinistra a Calenda, da Conte e Di Maio a Letta, Orlando e Provenzano. Poi certo il punto non può essere solo fermare la destra. Serve un’idea di Paese. Per me il fulcro è la difesa di beni e diritti fondamentali. Aggiungo inoltre che dentro il campo serve poi una architrave della coalizione capace di dare forza e credibilità all’intero impianto. In ciò sta il senso del lavoro che abbiamo avviato con le agorà. In Ucraina c’è un aggressore, un aggredito, e un’aggressione senza alcuna giustificazione. Punto. Detto questo manca un pezzo che io non vedo. E cioè una iniziativa più forte dell’Europa per costruire prima il “cessate il fuoco” e poi un equilibrio di pace, l’idea di una nuova Helsinki. Non mi rassegno alla esclusiva militarizzazione della prospettiva delle prossime settimane.

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Scotto: vi racconto la grande sinistra che lavora a un mondo nuovo

Francesco De Palo, L’Argomento.com

Se vogliamo salvare la democrazia dobbiamo rinnovarla completamente: o socialismo democratico in questa fase o barbarie. Esistono molti rischi in una democrazia che, avvitandosi su se stessa senza alcun tipo di capacità riformatrice, apre un’autostrada a esperimenti autoritari. Nessuno di noi mette in discussione l’appartenenza alla Nato, siamo figli di una storia che ribadì Enrico Berlinguer nel 1976; tuttavia l’Europa non può essere la Nato, deve provare a svolgere un ruolo negoziale che, in questo momento, mi pare sia completamente assente. Vedo alcuni dirigenti europei immaginare una guerra senza sblocco e che continua all’infinito: penso che sia un errore, al pari del riarmo nazionale italiano. Il tema credo che sia invece quello di fare, finalmente, una difesa comune europea.

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Visco: servono leader in grado di accelerare l’integrazione europea

Vincenzo Visco, Il Sole 24 Ore

In queste ultime settimane l’Europa ha potuto verificare ancora una volta la sua debolezza e l’insufficienza del suo assetto istituzionale su due punti strategici: l’economia, dove è evidente l’incapacità di rispondere tempestivamente e collettivamente alle conseguenze della guerra che colpisce in modo asimmetrico i diversi Paesi; e la difesa, la cui insufficienza evidenzia la sostanziale impotenza strategica dell’Europa. L’esperienza dell’amministrazione Trump suggerisce un maggiore grado di autonomia dell’Europa dagli Stati Uniti.

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Speranza: le forze democratiche unite fermeranno l’estrema destra

Annalisa Cuzzocrea, La Stampa

Quanto accade Oltralpe dice qualcosa dell’Italia: delle diseguaglianze, di quanto la crisi stia mordendo soprattutto le vite dei più fragili. Sulla guerra nessun dubbio su da che parte bisogna stare. Ma vedo spesso meccanismi di tifoseria che nulla hanno a che fare con una questione delicata come questa. Non è un passaggio che si chiude in un tweet o una battuta da talk show. Quello che mi preoccupa di più, è che non si vede una via per la pace. Dobbiamo aiutare l’Ucraina, ma creare le condizioni per un cessate il fuoco e una prospettiva di pace.

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