Epifani: Di Maio è contro il Jobs act solo a parole, su articolo 18 è rimasto in silenzio

Roberto Ciccarelli, il manifesto

Il decreto è un’occasione persa, ha un titolo molto bello, la dignità del lavoro e dell’impresa, ma non riesce, o non vuole, raggiungere l’obiettivo che si propone. In campagna elettorale Di Maio ha usato parole nettissime contro il Jobs Act, ma sulla reintroduzione dell’articolo 18 non ha proferito parola. Mi colpisce che, LeU a parte, la stragrande maggioranza degli interventi delle forze politiche consideri solo il punto di vista delle imprese e mai anche quello del lavoro. Se deve rinascere un processo di rigenerazione della sinistra, sarebbe bene che fosse ancorata all’idea del lavoro. Va bene il civismo, le Ong, ma penso che il lavoro deve essere il nucleo essenziale attorno al quale ricostruire una rete sociale e economica più ampia, una grande opzione laburista di partito e di movimento. Da dove abbiamo perso, dobbiamo ripartire.

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Rossi: Salvini ha reso la xenofobia più accettabile. Finiremo per barricarci in casa

Michael Braun, Die Zeit online

Viene diffusa l’idea che l’Italia stia subendo un’invasione di immigrati. Questa è un’idea sbagliata. Accompagna l’affermazione che l’immigrazione è la causa di tutti i problemi e le difficoltà in Italia. Un dibattito di questo genere produce soltanto il razzismo. L’Italia non può usare i rifugiati per ricattare l’Europa. Allo stesso tempo è contraddittorio che Roma cerchi la vicinanza di chi in Europa si oppone a qualsiasi loro ridistribuzione. In Toscana gli elettori si sono sentiti traditi dal Partito democratico a guida Matteo Renzi. Perché ha perseguito una politica economica e sociale di destra. E ora abbiamo ricevuto il conto di questa politica. Ma adesso c’è la speranza che possiamo tornare a una politica più di sinistra, più giusta. Non c’è altra possibilità.

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Documenti: l’intervento di Epifani durante l’informativa del ministro Di Maio

Quello che io chiedo a lei e al nuovo Governo è di avere qualche orientamento di politica industriale efficace nelle condizioni dell’Italia, dell’Europa e del mondo di oggi. Ho avuto modo di dire che se il mondo va verso una politica di dazi e di chiusure, politica che non conviene a un Paese come il nostro che è un Paese di trasformazione, è un Paese di export, è evidente che implica da parte di una nuova azione di Governo tener conto di questo nuovo quadro.

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Speranza: Salvini semina odio e violenza, ma i 5 Stelle non sono come lui

Guido Ruotolo, Tiscali News

È inaccettabile che un ministro di un governo della Repubblica si spinga in una corsa al consenso rovesciando ogni giorno il sistema dei valori guida che hanno fondato la nostra repubblica. Per fortuna abbiamo Mattarella. Tra le diverse anime dei Cinque Stelle ci sono anche pezzi di elettorato democratico che votava a sinistra. Noi dobbiamo sfruttare le contraddizioni tra i Cinque Stelle e la Lega e farle esplodere. A sinistra tutti abbiamo fallito: il tema che abbiamo di fronte è come rimettere la sinistra in sintonia con il Paese. È stato un errore gravissimo del Pd non ricercare un dialogo con i Cinque Stelle spingendoli nell’abbraccio mortale con la Lega. Credo che dobbiamo riprendere a fare politica con passione e intelligenza, cercando il dialogo sulle questioni sociali.

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