D’Alema: il Recovery fund segna la svolta tanto attesa dell’Europa

Maddalena Tulanti, Firstonline.info

La cosa più importante dal punto di vista politico è stata la svolta tedesca. La Germania era il vero capo dei Paesi “frugali”, e li ha abbandonati. La Germania ha capito che la sua stessa potenza economica non avrebbe retto in un contesto internazionale di guerra commerciale fra Cina e Stati Uniti, un contesto estremamente sfavorevole per un’economia esportatrice come quella tedesca. A Berlino quindi c’è stata una scelta di strategia, ma anche un forte interesse nazionale a sostenere la ripresa europea, compresa quella dell’Italia, essendo la nostra economia fortemente intrecciata a quella tedesca, con la nostra piccola e media industria che lavora per esempio al settore dell’auto. In definitiva, se crollasse il sistema Italia ci sarebbe un danno anche per la Germania. Insomma l’Europa ha ritrovato non solo le sue ragioni ideologiche e ideali, pure importanti, ma anche quelle materiali.

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Bersani: Piacenza, l’Arma, il mondo di sotto. La sinistra riscopra l’inclusione

Mattia Motta, Il manifesto

Il paradigma è cambiato. Oggi abbiamo una debolezza della politica e fenomeni nuovi, difficili da incrociare per qualsiasi soggetto sociale. Il livello parossistico di disuguaglianza che si è creato in questo decennio fa sì che la gente finisca anche nel «sottomondo». Il segnale radar non ce l’ha la politica, ma non ce l’ha il sindacato, la Sinistra, non ce l’hanno le forze dell’ordine e non ce l’ha l’informazione. Riunificare questi mondi sarà un problemone del prossimo decennio per la «Sinistra», se esiste ancora. I Carabinieri dal 1814 hanno una tratto distintivo: la presenza sul territorio. Presenza multipla, distribuita, locale. È chiaro che questo porta un tema strutturale: come fai a garantire il controllo della catena di comando in un mondo così articolato?

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Speranza: alla sanità servono 20 miliardi, con il Mes li avremmo subito

Davide Lessi, La Stampa

Le prossime settimane rappresentano un passaggio decisivo. Dobbiamo avere le risorse da investire nel sistema sanitario. Servono subito 20 miliardi per una rivoluzione copernicana. Va bene che questi soldi arrivino in modo certo e veloce e siano immediatamente disponibili. La quarantena per chi rientra da Bulgaria e Romania? Non lo faccio a cuor leggero, ma è necessario, e non escludo nei prossimi giorni misure analoghe, per quanto dolorose, anche per altri paesi europei. Avevamo provato a evitare la proroga fino al 31 ottobre dello stato di emergenza, ma avremmo avuto comunque bisogno di singoli pezzi di poteri d’eccezione per emettere ordinanze a tutela della salute degli italiani.

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Guerra: le risorse ora ci sono, adesso ci serve un pensiero lungo

Roberto Ciccarelli, Il manifesto

L’intesa sul fondo europeo per la ripresa che destinerà duecentonove miliardi di euro sui 750 complessivi al nostro paese è molto positiva perché riconosce l’idea di una politica economica comune e la solidarietà tra gli stati. Nella crisi finanziaria del 2008 questo non era accaduto. Al nostro paese è stato riconosciuto l’impegno fortissimo che ha permesso di arrivare a questo risultato. Ricordo che quando il presidente del Consiglio Conte ha sottoscritto una lettera insieme ad altri otto governi che prefiguravano questa intesa, e Francia e Germania erano su posizioni diverse. È interesse di tutti spendere i fondi in maniera adeguata e non in interventi molecolari e frammentari.

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Scotto: ha vinto l’europeismo critico, ora costruiamo un’Italia più giusta

Arturo Scotto, Globalist.it

Commentatori anche autorevoli vaticinavano di un Governo di ritorno dal vertice europeo ferito e umiliato, pronto a cadere al primo giro di boa. Una disfatta che avrebbe cambiato gli equilibri politici del paese, rimesso finalmente a posto le cose, chiuso la parentesi dell’alleanza tra centrosinistra e cinque stelle, riconsegnato il potere ai cosiddetti campioni dell’unità nazionale, oltre la destra e la sinistra. Solo gli strabici non hanno visto il consolidarsi progressivo di un asse tra liberali à la carte e nazionalisti in salsa padana in prima fila a tifare perché la trattiva saltasse. L’anomalia si chiama Giuseppe Conte, che ha pazientemente tessuto una terza posizione.

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Speranza: sanità, più risorse al Sud. Il Mes ora è un’occasione

Ettore Mautone, Il Messaggero

Nel lockdown i cittadini sono stati esemplari ma guai a pensare che la battaglia sia già vinta e il Covid sia solo un ricordo del passato. Il contributo degli italiani è fondamentale. Dello stato d’emergenza si discuta serenamente tra governo e Parlamento individuando la modalità migliore per gestirla. La decisione non è ancora assunta. Si tratta di valutare quali funzioni straordinarie siano indispensabili sul piano giuridico per la gestione dell’emergenza. A breve bisognerà acquistare banchi per la scuola e i test sierologici. Come si gestisce questa partita? La riposta dovrà arrivare attraverso un confronto aperto in Parlamento. Il Sud è quello che ha pagato di più la lunga stagione dei tagli alla spesa sanitaria. Oggi occorre voltare pagina. La chiusura delle scuole è stata la misura più dolorosa ma necessaria, Ora dobbiamo riaprire in sicurezza. Servono nuove risorse e investimenti a partire dal personale. Ci siamo impegnati a stanziare un altro miliardo. Un obiettivo fondamentale è costruire una nuova relazione organica tra scuola e sanità.

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