Geloni: il successo della Meloni sta in ciò che noi abbiamo buttato

Americo Mascarucci, Lo Speciale

Quando manca un impianto ideale, diciamo pure ideologico usando un termine che è stato disprezzato molto negli ultimi anni, si perde poi anche la capacità di avere una chiave di lettura autonoma della realtà. La sinistra ha rincorso modelli stranieri, astratti, post ideologici, leaderistici. In questo è stata spesso mal consigliata da intellettuali e giornali d’area, immaginando che la risoluzione dei problemi fosse garantita da avventure personali, scorciatoie mediatiche, rocamboleschi colpi di scena.

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Bugani: Bersani, Lepore e la possibile riunificazione del centrosinistra

Max Bugani, Repubblica Bologna

Cari Bersani e Lepore, i vostri interventi su Repubblica riscaldano molti cuori raggelati dagli eventi degli ultimi mesi. Fra questi, il mio. Credo che chiunque si riconosca in un campo progressista e di centrosinistra abbia oggi il dovere morale di unirsi. E non smetto di sperare che Bologna, così come suggerito da Bersani e Lepore, possa davvero diventare l’esempio da seguire, quello che indica la luna anche a chi in questo momento sta fissando solo il dito. Qui si aprono porte di dialogo e di confronto. Noi a Bologna facciamo così.

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Lepore: caro Bersani, battiamoci per uno spazio politico nuovo

Matteo Lepore, Repubblica Bologna

Una visione moderna della sinistra deve partire da una critica al modello economico su cui si fonda il mondo in cui viviamo, da cambiare radicalmente. Il senso etimologico della parola greca kritikos: atto a giudicare e distinguere. Impariamo dalle città e da Papa Francesco. È un vulnus democratico non avere un partito progressista capace di scegliere, di mettere la pace e il lavoro al centro, la rappresentanza sociale di quest’ultimo. Lo ha capito molto bene la destra conservatrice italiana. Ecco perché vanno contrastati sul piano sociale, culturale ed economico, battuti nelle urne e nel paese senza cedimenti valoriali né politici.

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Geloni: basta una donna di destra a mandare in tilt la sinistra

Chiara Geloni, The Post Internazionale

Giorgia Meloni non è la prima donna a palazzo Chigi: è molto di più. Ecco perché ci manda ai matti, noi di sinistra. Meloni è una storia: non è politicamente corretta, non rivendica la sua vittoria “in quanto donna”. Ci sfida sulla retorica di genere: quanto crediamo nelle nostre parole? Quanto corrisponde quello che diciamo a quello che siamo? C’è una sola risposta: ritrovare le nostre parole, le nostre ragioni, e noi stessi.

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Visco: una destra fuori dal mondo che ragiona come venti anni fa

Roberto Ciccatelli, Il manifesto

Il vero problema di questa destra è che sembra fuori dal mondo e continua a ragionare come facevano in passato i governi Berlusconi che hanno portato a esiti infausti. Pensa a un mondo fatto di piccole e piccolissime imprese private dove ognuno fa quello che gli pare ed è convinta che l’economia andrà bene. Ma non è così, dobbiamo fare la riconversione ecologica, investire in ricerca e sviluppo, promuovere e sviluppare settori tecnologicamente avanzati, contrastare evasione fiscale, corruzione, malavita e affarismo.

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Bersani: nel dna del fascismo guerra e sopraffazione. Non dimentichiamolo

Maurizio Pilotti, Libertà

L’antifascismo è un patrimonio comune: i nostri valori fondanti vengono da lì. Dissociare il fascismo dalla volontà di dominio e violenza e dal desiderio di guerra è impossibile. Per me il fascismo è un’autobiografia non dell’Italia, ma dell’uomo. Al fondo dell’essere umano c’è sempre un impulso all’aggressività che la politica deve domare rendendo l’uomo, se mi si passa il bisticcio lessicale, più umano. Da oggi un convegno a Piacenza sulle origini del fascismo in occasione del centenario della Marcia su Roma.

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Bersani: caro Lepore, da Bologna parta un movimento progressista

Pier Luigi Bersani, Repubblica Bologna

Forse può venire dal sistema delle autonomie, nelle sue parti più avanzate e consapevoli, una reazione positiva. Parlo del ribadimento dei valori fondamentali di pace, di uguaglianza e di convivenza; di priorità programmatiche mirate all’equilibrio sociale e ambientale; di combattimento in nome dei diritti sociali e civili. Non in astratto, ma nella concretezza della vita reale, nella carne viva dei problemi che un amministratore frequenta e conosce. È troppo immaginare che da Bologna metropolitana possa partire in questo senso un richiamo generoso e senza barriere alle parti più vive delle autonomie italiane e delle culture civiche e progressiste che le animano?

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Oggionni: mentre Meloni parlava, manganellate sugli studenti antifascisti

Simone Oggionni, l’Huffington Post

Mentre Giorgia Meloni interveniva alla Camera sono arrivate, puntuali, le prime manganellate sugli studenti antifascisti. Mentre la neo-presidente parlava di “libertà”, a pochi chilometri da lei, alla Sapienza di Roma, arrivavano le prime cariche e i primi fermi. Spiacevoli coincidenze. Ma che governo sarà quello di Giorgia Meloni? Il suo discorso programmatico può essere riassunto in dieci punti, uno più preoccupante dell’altro. Cominciamo a fare opposizione.

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Fornaro: per salvarsi la sinistra ha bisogno degli elettori intermittenti

Federico Fornaro, Domani

I numeri dell’astensionismo rappresentano certamente una spia di un malessere sociale profondo e di una sfiducia nei confronti della politica e delle istituzioni che non può e non deve essere sottovalutata. Dati che meriterebbero maggiore attenzione anche nella riflessione critica e autocritica della sinistra e del Pd in particolare, perché proprio qui, nel magma della protesta e dell’insofferenza, potrebbe nascondersi un «giacimento nascosto» di potenziali elettori da cui ripartire per riconquistare consensi e legami sociali perduti. 

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