Errani: serve una sinistra che affronti i cambiamenti e si confronti con M5S

Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

Apriamo una fase costituente partecipata di LeU. L’obiettivo strategico è costruire una forza di sinistra che affronti i grandi cambiamenti. Al centro, non solo la redistribuzione del reddito, ma anche del lavoro, il rilancio della funzione pubblica per affrontare il tema delle sicurezze con il welfare. Un progetto nuovo di società, ambiente, consumi, qualità della vita e del lavoro. Spero che il Pd riparta dalla presa d’atto che la vocazione maggioritaria è finita e la rincorsa centrista si è dimostrata fallimentare e irrealistica.

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Speranza: ora un partito del lavoro per ricostruire un fronte progressista

Giovanna Casadio, la Repubblica

Quando tutte le forze del vecchio centrosinistra insieme non superano il 25%, ovvero un quarto dei voti assoluti del paese, non c’è dubbio che ci voglia una radicale revisione degli schemi a cui si è lavorato finora. Occorre arrivare a una consapevolezza degli errori commessi in questi anni. Noi li avevamo segnalati e avevamo detto che così si andava a sbattere, i fatti ci hanno mostrato che avevamo ragione. Ora noi di LeU lavoriamo per un soggetto politico autonomo, ma non pensiamo di essere autosufficienti. L’obiettivo è di riaprire una prospettiva di governo alla sinistra. Tutto va ripensato e ricostruito daccapo.

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Bersani: il Movimento 5 Stelle chieda aiuto alla sinistra, o la destra farà il pieno

Paola Zanca, Il Fatto Quotidiano

Vedere il problema non significa aver trovato la soluzione. L’ho detto per primo che c’era la mucca nel corridoio. Solo che abbiamo scoperto che la mucca era un toro e ci è passato sopra. La gente ci ha percepito come una variante del sistema. I Cinque Stelle non possono dire ‘bussate e vi sarà aperto’. Devono dire dove girano la testa. Il Pd? Do un giudizio tecnico: per chiudere col renzismo bisognerebbe cambiare lo Statuto, togliere le primarie aperte almeno per una volta e fare un congresso con un dibattito autentico, che dia un giudizio su questi cinque anni e giustifichi una svolta.

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Epifani: la sconfitta della sinistra inizia con la legge Fornero e il caos degli esodati

Roberto Mania, la Repubblica

Siamo di fronte alla conclusione di un processo nel quale il senso di responsabilità ha portato la sinistra a prendere decisioni che via via hanno segnato il rapporto con i ceti popolari. Lo spartiacque, a mio avviso, è rappresentato dall’approvazione della legge Fornero, prima ancora che il Jobs Act. Abbiamo preso un milione di voti, non è irrilevante. Daremo il nostro contributo alla rigenerazione di una sinistra ampia che recuperi i suoi valori, la sua identità, il senso dell’appartenenza.

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D’Alema: i 5 Stelle populisti? No, li votano a sinistra. Ora non sottraiamoci al confronto

Aldo Cazzullo, Il Corriere della Sera

Il centrosinistra ha il dovere di andare a vedere. Nel momento in cui i 5 Stelle passano dalla propaganda elettorale alla responsabilità di governo, dovranno fare una selezione delle priorità dei passi possibili. È una sfida cui io li chiamerei. O la prossima volta prenderanno il 50%. Non sono contento del risultato di LeU ma abbiamo avuto un milione e 100mila voti: pochi per dire “la sinistra siamo noi”, troppi per dire che abbiamo sbagliato tutto. Le ragioni per cui ce ne siamo andati sono le stesse per cui se ne sono andati 2 milioni e mezzo di elettori.

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Bersani: Renzi ha rimesso le macchioline all’eterno giaguaro Berlusconi

Andrea Carugati, La Stampa

La legislatura si è chiusa esattamente come temevo quando nel 2013 rifiutai di guidare un governo con Berlusconi. I problemi di cinque anni fa si sono aggravati e su questo si è innestata una destra regressiva. Dopo il voto mi auguro una riflessione radicale nel Pd. Tentano di nascondere Renzi spingendo Gentiloni ma non basta. Due milioni di voti per LeU? Non sono bruscolini

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Grasso: su di noi dicono solo bugie, perché ora siamo centrali

Luca Telese, La Verità

Siamo a sinistra, senza se e senza ma, e contro qualsiasi forma di cosiddetto “inciucio”. Non esiste nessuna possibilità che noi si possa fare un governo con la destra. Per noi è un principio di ecologia politica. La legislatura dovrà sanare la ferita del Rosatellum alle regole democratiche e alla sovranità del parlamento. E’ una legge che distorce i più elementari meccanismi di rappresentanza, il diritto dei cittadini di indicare i propri eletti.

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