Speranza: Pd e 5 Stelle esploderanno: poi si rifarà la sinistra

Tommaso Rodano, Il Fatto quotidiano

Evitiamo di partire dai vertici, dai leader o dalle sigle: bisogna ricostruire tutto. Abbiamo smesso di difendere la nostra gente. Io sono socialista e voglio costruire una sinistra larga con tutti quelli che condividono questa necessità. Per costruire un’altrnativa bisogna scomporre i blocchi politici che ci sono oggi. Nel M5S ci sono spinte molto diverse tra loro, penso che la faglia destra/sinistra sia destinata a venire fuori.

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Errani: una manovra senza popolo, che ferisce la sovranità popolare del parlamento

Vasco Errani, Huffington post

Questa manovra non è stata scritta dal popolo e non è per il popolo, questa manovra recessiva è stata assemblata nelle stanze di una maggioranza preoccupata di una sola cosa: la propria campagna elettorale. Altro che prima l’Italia e gli Italiani. C’è una torsione della democrazia come ha dimostrato la vicenda dall’approvazione senza discussione di questa legge di bilancio e temo che non sia un incidente di percorso. No, c’è una idea, una insofferenza e un’intolleranza per gli enti indipendenti. Quando c’è un attacco sistematico all’autonomia della magistratura, alla stampa, vuol dire che si stanno mettendo sulla scia di Orban, Erdogan e Putin. È questa l’idea della democrazia diretta? Un rapporto tra capo e popolo senza corpi intermedi, senza Parlamento, senza una dialettica fra maggioranza e opposizione? Sia chiaro: senza i bilanciamenti, la democrazia davvero rischia di morire.

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Rossi: l’autonomia differenziata un attacco alla democrazia

Leonardo Petrocelli, La Gazzetta del Mezzogiorno

L’iniziativa di Veneto e Lombardia rischia di danneggiare i territori più poveri. Io governo la Toscana e mi occupo prioritariamente della costa, perché se quest’ultima corresse come il centro, la regione volerebbe. Lo stesso ragionamento può applicarsi al livello nazionale. Temo che il contratto di governo prefiguri uno scambio: assistenzialismo al sud e strumenti per correre al nord. La sinistra non insegua la Lega e riporti al centro la questione meridionale.

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Bersani: serve una sinistra nuova per reggere l’onda della destra

Luca De Carolis, Il Fatto Quotidiano

Serve una cosa nuova, una cesura e una ripartenza: domani con Ricostruzione un appello a una sinistra dispersa che c’è e può ritrovarsi a partire dai territori. Né l’attuale campo della sinistra né i 5Stelle sono in grado di far fronte all’onda di destra. Il governo non durerà e i delusi del Movimento andranno a ingrossare le fila della Lega: sta già avvenendo. Non mi stupisce che a Renzi non interessi più il Pd. Ma nel congresso è in gioco l’esistenza del partito, e il tema è quanto il renzismo sia entrato in vena a dirigenti ed eletti. Fico? È un’ottima persona, ma i processi politici non li innesca una persona sola. Nei 5Stelle deve aprirsi una discussione che loro ora hanno paura a fare, come l’ha avuta finora il Pd.

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D’Alema: Salvini alla parata di Netanyahu contro i militari italiani

Maria Berlinguer, la Repubblica

Netanyahu ha coinvolto impropriamente Salvini in una manifestazione di propaganda. Questa manifestazione aveva come scopo esercitare una pressione critica verso il modo in cui Unifil svolge il proprio ruolo. Quello che trovo inaccettabile per un Ministro della Repubblica Italiana, che dice “Prima gli italiani” è il non rendersi conto di andare a una manifestazione contro i militari italiani. Mi sembra un dovere elementare, per uno che va al confine tra Israele e Libano che da dodici anni è presidiato dalle forze armate italiane, informarsi con loro di cosa pensano della situazione di quel confine anziché andare a fare il portavoce della posizione di Netanyahu.

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Speranza e la scommessa rossoverde: Pd e M5S deflagreranno

Mara Montanari, Adnkronos

La sinistra è stata subalterna per troppo tempo. Ora va ricostruita. Quello che c’è, non basta. Non reggerà il Pd. E anche dentro i 5 Stelle prima o poi esploderà la dialettica sinistra/destra. Ci sarà una scomposizione delle forze in campo. Domenica 16 dicembre ci mettiamo in movimento per far nascere una forza eco socialista del lavoro, iniziamo un percorso per costruire quello che in Italia quello che ancora non c’è. Per noi LeU doveva essere esattamente questo. Serve una sinistra di governo e non una deriva settaria. Non sono queste le ragioni per cui ci siamo mossi. L’idea dell’ennesimo cartello della sinistra antagonista io la rispetto molto, ma non è la mia linea politica. Il punto non è tornare nel Pd, ma capire che il Pd è figlio di un tempo che non c’è più, è figlio di un bipolarismo che non c’è più. E’ una storia destinata a essere superata.

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