Guerra: donne e mercato del lavoro, c’è poco da festeggiare

Maria Cecilia Guerra, l’Huffington Post

Ministero del Lavoro, Istat Inps, Inail, Anpal, con il loro secondo rapporto congiunto sul mercato del lavoro, Il mercato del lavoro 2018 verso una lettura integrata, uscito a febbraio, ci dicono che anche questo 8 marzo abbiamo poco da festeggiare. Anche per questo oggi le donne italiane, assieme alle donne di tutto il mondo, sono in sciopero e manifestano nelle piazze del Paese. Ecco i dati.

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Speranza: non c’è ragione di andare al voto divisi, lista unitaria dei progressisti

Matteo Pucciarelli, la Repubblica

Siamo autonomi rispetto al Pd ma pronti a fare la nostra parte per una lista unitaria elle Europee insieme a Zingaretti. Non vogliamo rientrare nel Partito democratico, ma mi pare che la linea di chiusura a sinistra sia stata sconfitta alle primarie. Oggi c’è un nuovo segretario che volta pagina rispetto al passato, riconoscendo alcuni errori. Così è più facile ricostruire un’alternativa alle destre. Possiamo provare a farlo anche alle amministrative, vanno al voto 4 mila comuni. Quello che c’è oggi a sinistra non basta, né il Pd da solo né le altre sigle. Siamo per l’unità se la premessa è il cambiamento di paradigma, smettere di essere subalterni al pensiero neoliberista.

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Scotto: il reddito va votato, ma finanziamolo con la patrimoniale

Gianluca Roselli, Il Fatto Quotidiano

Il reddito di cittadinanza è una misura importante che però va accompagnata da misure di giustizia fiscale e da politiche economiche di contrasto al lavoro povero. Faremo le nostre proposte migliorative, ma se io fossi in Parlamento voterei sì. Nella passata legislatura, nonostante facessimo un’opposizione feroce al governo Renzi, votammo a favore degli 80 euro e del ‘rei’. Quando s’intraprendono misure che agiscono sul terreno del contrasto alla povertà e della redistribuzione sociale, la sinistra deve stare a sentire. Il reddito trasformerà il rapporto tra i 5 Stelle e i suoi elettori, specialmente nel Meridione. Il Movimento è destinato a diventare una forza politica più tradizionale perdendo una parte del voto di opinione che fin qui l’ha contraddistinto, ma costruendo un legame con un blocco sociale di riferimento, un bacino elettorale più ristretto ma più fidelizzato.

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