Bersani: fare lo streaming fu utile. Ora serve generosità

Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

So che sembra strano, ma sono sempre stato orgoglioso di quello streaming, di avere accettato una situazione sgradevole per fissare un’idea. L’idea che la sinistra di governo deve ingaggiarsi con i nuovi movimenti soprattutto quando sono ancora irrisolti. Perché alla lunga le strade portano o a destra o a sinistra. Quell’idea non è stata coltivata in questi anni e adesso il confronto, che è sempre più necessario, non è facile. Spero che chi discute abbia ben chiare due cose. Andare alle elezioni certificando una incompatibilità fra centrosinistra e 5 Stelle vorrebbe dire aprire un’altra autostrada alla destra. Inoltre per non avere effetti boomerang ci vuole molta generosità. Bisogna avere in mente quelli che hanno abbandonato sia il centrosinistra sia i 5 Stelle. Bisogna correggere dunque anche le proprie politiche e non solo quelle di Salvini.

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Bersani: sia la sinistra che i grillini devono essere pronti a cambiare

Pier Luigi Bersani, la Repubblica

C’è chi mi chiede perché me ne stia zitto mentre tutti parlano. Sostanzialmente per non ripetermi. Ormai da anni il problema per la sinistra e per l’Italia è l’insorgere di una destra nuova, egemonica e regressiva. Purtroppo sinistra e centrosinistra (dico soggetti politici e costruttori dell’opinione) non hanno aperto gli occhi per tempo. Adesso ci vorrebbe il coraggio di alzare il tiro e di scandire con parole chiare una piattaforma di svolta. Parole chiare sui cambiamenti che si chiedono ai 5 Stelle, certamente. Ma parole altrettanto chiare su ciò che si è disposti a correggere dell’esperienza fatta fin qui dal centrosinistra. Se mancheranno il coraggio e la generosità, com’è legittimo temere, ci si rassegnerà al rito consolatorio di chi pensa di contrastare Salvini facendo quello che dice lui.

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Errani: il tentativo di far nascere un nuovo governo va fatto

Vasco Errani, Huffington Post

C’è in Italia una destra che nei fatti ha nelle sue caratteristiche, come dimostrano gli avvenimenti di questi mesi come per esempio il decreto sicurezza, la messa in discussione degli assetti costituzionali e della tenuta del sistema istituzionale. Dunque bisogna verificare se vi siano le condizioni per aprire una fase nuova e importante. Occorre vedere se è possibile dare vita ad un governo che metta al centro dell’agenda politica il lavoro, gli investimenti, la transizione ecologica dell’economia, un green new deal per la messa in sicurezza del territorio, il welfare, i diritti e soprattutto la lotta contro le diseguaglianze sociali. Si tratta ovviamente di una scelta molto impegnativa che richiede il coraggio della discontinuità. È possibile? È da verificare. È difficile? Molto di più, ma è un percorso comunque da esplorare mettendo in campo tutta la generosità e la disponibilità delle forze in campo. Altro che accordicchio, altro che governo di qualche mese. Questo tentativo va fatto per il bene del Paese.

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Fornaro: governo con i 5 Stelle, il Pd ha capito. Ma serve discontinuità

Riccardo Chiari, Il manifesto

Sarebbe una risposta di difesa delle istituzioni democratiche, e al tempo stesso di attacco sulle questioni sociali ed economiche su cui oggi fa leva la propaganda salviniana. La via maestra, da verificare giorno per giorno in Parlamento, è quella di vedere se ci siano le condizioni per un governo che, in discontinuità con quanto abbiamo visto in questi diciotto mesi, metta al primo posto dell’agenda politica le questioni del lavoro, e della smisurata crescita delle disuguaglianze sociali. Se ognuno resta sulle proprie posizioni non se ne esce. Nei 5 Stelle ad esempio è auspicabile che prevalga un’impostazione in discontinuità, e non uno sterile arroccamento. In parallelo, nel Pd deve prevalere il senso di responsabilità.

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Geloni: con qualsiasi governo il Truce si sgonfia. (Anzi ha già cominciato)

Chiara Geloni, Il Foglio

Ci sono momenti in cui mi sembra già che Matteo Salvini sia un ex ministro. Un ex ministro senza navi da bloccare, senza divise da sfoggiare, senza moto d’acqua della polizia da far cavalcare. In quei momenti, anche se fa ancora caldo, respiro meglio. Ogni giorno, settimana, mese che passa così è una medicina per l’Italia: senza la poltrona, senza alleati a cui dare la colpa di tutto, il Truce si sgonfia. Strepiterà, minaccerà, twitterà, si farà i selfie con i fan – va bene. Non sarà difficilissimo rispondergli ma che vuole questo? Non ha combinato niente. In Europa manco gli rispondono al telefono. In Italia ha fatto tanto lo smargiasso e non ha nemmeno ottenuto le elezioni. Ha fatto l’errore della sua vita, ciao. Un altro governo, con qualunque formula (viva Mattarella), mi va bene. Mi va bene nonostante Renzi – chi se ne importa di Renzi.

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Epifani: vediamo se c’è un’altra maggioranza, nell’interesse dell’Italia

Guglielmo Epifani, da Facebook

Non servono né i tatticismi spregiudicati alla Renzi, né le intemerate alla Grillo ma serietà, coerenza e rigore. Questo crinale è foriero di conseguenze pesanti e richiede lucidità per non sbagliare le scelte. La rottura di Salvini, per come è avvenuta, rivela una minaccia per la nostra vita democratica. Il punto è definire con chiarezza, nel rispetto della Costituzione, se ci sono le condizioni per un’altra maggioranza: di merito, di programmi, di metodo e di persone. Si può non riuscire a farcela perché non esistono le condizioni di merito o di fiducia o di quadro, o soprattutto per i piccoli egoismi interni a Pd e 5 stelle. Ma almeno nessuno potrà dire che non abbiamo provato seriamente a fermare la destra.

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Oggionni: non c’è spazio per un governo con M5S, occorre la Sinistra

Simone Oggionni, Huffington Post

Esiste solo una possibilità per impedire la vittoria della destra: un’alleanza di centro-sinistra completamente rinnovata, apace di voltare pagina e di presentarsi al Paese con un programma radicale e coraggioso (che metta al centro proposte socialiste per affrontare la crisi, la disoccupazione e le diseguaglianze) e con protagonisti nuovi, diversi da quel ceto politico diffusamente odiato, soprattutto in quei settori popolari del nostro Paese che fino a qualche anno fa si riconoscevano nella sinistra. Non è con le alchimie politiciste, con l’idea dell’ennesimo governo senza popolo che si ricostruiscono il Paese e la sinistra. Le esperienze Amato, Dini, Monti dovrebbero avercelo insegnato. Le presunte mosse del cavallo, ogni volta immaginate da generali senza esercito nelle stanze chiuse del Palazzo, sono sempre state l’anticamera dello scacco matto da parte del nostro avversario.

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Speranza: se coi 5 Stelle si fa sul serio, vale la pena provarci

Roberto Speranza, Huffington Post

L’occasione di un confronto trasparente tra centrosinistra e 5 Stelle non può essere fatta cadere a cuor leggero. Il nostro vero avversario è Salvini, l’alleato italiano di Orban e della Le Pen, l’uomo che vuole pieni poteri e che ambisce a prendersi tutto, a partire dal prossimo Parlamento, che vorrebbe eleggere a ottobre, e che, cosa non secondaria, nel 2022 sceglierebbe il nuovo presidente della Repubblica. Un passaggio così però non può essere ridotto a un giochino parlamentare. Serve, se ne abbiamo il coraggio, verificare se ci siano le condizioni per un patto politico vero tra centrosinistra e 5 stelle. Non è una cosa né facile né scontata. L’orizzonte dovrebbe essere quello di un progetto di radicale cambiamento che metta al centro la questione sociale, la lotta contro le diseguaglianze e un nuovo modello di sviluppo ecosostenibile.

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