Bersani: a sinistra serve un patto nuovo che vada oltre il Pd

Annalisa Cuzzocrea, la Repubblica

Basta inseguire un centro che è l’araba fenice, serve un progetto largo per combattere la destra, che è ancora qui. Se cerchiamo di farlo con i vecchi attrezzi, le soluzioni organizzative, le porte girevoli, ci arriviamo l’anno del mai. Serve un gesto politico forte e generoso. Un passaggio creativo. Senza inseguire equilibrismi centristi. Che sia un’alleanza, una federazione, o qualcosa di completamente nuovo, si decide nel percorso. Articolo Uno vuole essere il fermento di questo processo, come si vede in questa festa, dove abbiamo invitato Conte, Tsipras, Marco Bellocchio. Renzi insegue la sua vocazione con altri mezzi. Che avesse in testa un partito personale, orientato al centro, per tagliare ogni ponte perfino coi simboli della sinistra, lo ha dimostrato negli anni in cui è stato nel Pd. Ha aperto un varco alla destra nei ceti popolari, e quella destra ha buttato giù una a una le nostre roccaforti. È stata questa l’origine del nostro strappo, non si azzardino a paragonarlo ad altri.

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Scotto: cambieremo l’Italia e l’Europa con un’alleanza progressista

Argiris Panagopoulos, Avgi – Quotidiano di Syriza

Abbiamo mandato via Salvini e affrontiamo la sfida di un nuovo governo e la creazione di una nuova sinistra pluralista. Renzi gioca a poker, ma dobbiamo rivolgerci, come Alexis Tsipras e Syriza, agli strati sociali più deboli, la stragrande maggioranza della società per far uscire il paese dalla crisi e vincere Salvini anche nelle urne. La crisi economica e sociale in Italia ha causato l’indebolimento della classe media e, di conseguenza, le ragioni di una moderazione, mentre ha radicalizzato la scena politica. La sfida è riuscire a creare, con l’aiuto del Pd di Zingaretti e di Liberi ed Uguali, una nuova forza politica socialista, ambientalista, laburista, che ospiterà l’intera sinistra italiana dopo anni di frammentazione, lacerazioni e divisioni.

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Speranza: naturale l’alleanza coi 5 Stelle, ora un grande partito del lavoro

Salvatore Cannavò, Il Fatto quotidiano

Siamo stati sempre convinti che il muro di incomunicabilità tra M5S e campo democratico dovesse cadere. Lo abbiamo detto nel 2018, ma lo avevamo già fatto nel 2013. Per noi la nascita di questo governo è un successo perché il dialogo tra M5S e centrosinistra può consentire di reimpossessarci della questione sociale che la destra ci ha sfilato negli ultimi anni. La sinistra è stata incapace di rappresentare una forte domanda di protezione che emergeva in modo particolare dai ceti medi e da quelli più deboli. Il rapporto tra noi e M5S è naturale perché può basarsi su aspetti fondamentali della cultura costituzionale. Anche per questo penso siano necessarie alleanze a tutti i livelli amministrativi. A sinistra oggi quello che c’è non basta e quel che serve ancora non c’è. Vorrei lavorare a quel che serve, una grande forza del lavoro. La Costituzione è il mio programma e io difenderò il sistema sanitario nazionale universale.

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Scotto: la Ditta non rientra, pensiamo insieme a una nuova forza laburista

Daniela Preziosi, Il manifesto

Entrare nel Pd oggi che Renzi annuncia di uscirne? Calma. Noi siamo più ambiziosi. Siamo nati dicendo che manca in Italia una forza socialista e laburista. L’analisi resta la stessa. Il punto dunque non è quello che fa Renzi, ma quello che fa il Pd. Serve discontinuità rispetto al governo M5S-Lega. Ma anche rispetto agli ultimi governi del Pd. Non mi piace la boria di partito quindi figuriamoci la boria di partitino. Però oggi sappiamo che nessuno è autosufficiente, e che è fallito il modello del Pd, di cui Renzi è figlio legittimo. Serve una costituente per un nuovo soggetto di sinistra. Ne parleremo da domani a #UNICA, la nostra Festa del lavoro al quartiere Testaccio a Roma.

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Scotto: col voto in Israele è a rischio il processo di pace

Arturo Scotto, Huffington Post

Domani vota Israele. E sarà uno spartiacque. A confrontarsi sono due varianti della destra, quella sovranista di Netanyahu e quella liberale di Ganz. Questo voto merita non solo attenzione, ma anche estrema preoccupazione. E di conseguenza un’iniziativa internazionale. Israele non ce la fa da sola ricostruire a un nuovo compromesso per la pace senza qualcosa di più della riproposizione di risoluzioni Onu già ampiamente disattese. Servono scelte: il riconoscimento dello Stato di Palestina e una forza di polizia internazionale a presidio dei confini. Da domani questo deve tornare all’ordine del giorno anche del nuovo governo italiano.

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Fornaro: l’asse solido con il M5S può spingere Renzi fuori dal Pd

Valerio Valentini, Il Foglio

A Bersani si dovrebbe innanzitutto chiedere scusa, visto che quando disse, tre anni fa, che il M5S è un partito radicale di centro, fu sommerso dalle critiche. Il modo in cui il M5S si è lasciato manipolare dalla Lega dimostra la loro identità malleabile. Ma appunto per questo sarebbe un errore respingerli a priori. Una fuoriuscita di Matteo Renzi dal Pd, se l’alleanza col M5s si strutturasse meglio, sarebbe nelle cose. Un po’ perché lui non sa e non può fare il secondo di nessuno, e un po’ perché lui appartiene a una storia che non è certo assimilabile a quella della sinistra. La sua cultura è di tipo liberal-democratico, più affine a una forza di centro moderno e riformista.

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Guerra: redistribuire le tasse sarà la mia prima missione

Luca Gardinale, La Gazzetta di Modena

Credo che le esperienze maturate nei governi precedenti potranno aiutarmi, anche se si tratta di un incarico di grande responsabilità. Definiremo le priorità insieme al ministro Gualtieri, vista la delicatezza del lavoro da fare. Per quanto mi riguarda, uno dei temi che vanno presi in carico al più presto resta quello del contrasto all’evasione fiscale, che rappresenta la via maestra per riuscire a redistribuire il carico delle tasse. Non avevo dubbi, e come il mio partito ho sostenuto che fosse necessario tenere aperto un dialogo con M5S, un partito che ha tante persone con cui condividere diverse cose: per questo credo che la prospettiva di questa alleanza possa essere di medio-lungo periodo.

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