Speranza: così a settembre riapriremo le scuole sotto controllo medico

Mauro Evangelisti, Il Messaggero

Per noi la riapertura delle scuole è fondamentale. Ma in piena sicurezza. Abbiamo fatto un primo passo importante con l’accordo sulle linee guida con Regioni, Province e Comuni, guai a immaginare divisioni su un tema che interessa milioni di famiglie. È fondamentale riaprire in sicurezza, e possiamo farlo solo monitorando costantemente il quadro epidemiologico. L’epidemia ci ha colpito molto seriamente, non possiamo dimenticare ciò che è successo a marzo e aprile. Abbiamo previsto un altro miliardo di euro per la scuola per trasformare questa crisi in una opportunità. Bisogna recuperare ciò che di buono c’era in passato e che si è perso negli anni Novanta: un rapporto sistemico tra le scuole e i dipartimenti di prevenzione delle Asl. Scuola e Sanità devono lavorare insieme. Con le regioni in questi mesi ho collaborato seriamente. Bisogna trovare un punto di equilibrio tra l’ipotesi di neo centralismo anacronistico e un ultra federalismo che romperebbe l’unità nazionale. Chi ha puntato sull’immunità di gregge, ha fallito. Le nostre scelte, dolorose, sono state giuste. Il vaccino è la vera soluzione a questa pandemia; se arriverà, in tempi che non hanno precedenti per rapidità, gli italiani lo avranno e lo avranno gratuitamente.

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Veschi: sanità pubblica e infrastrutture le priorità per la sfida a Toti

Luca Cavallero, Politicanews.it

Dopo un lungo lavoro siamo riusciti a costituire un’alleanza progressista, che vede anche la convergenza del Movimento 5 Stelle. L’unico nodo da sciogliere è il nome del candidato. Noi riteniamo che la coalizione a sostegno del governo nazionale sia la migliore possibile e riteniamo ci siano tutti i margini per andare avanti. La sanità è stata privatizzata totalmente da Toti, che ha deciso di seguire il modello lombardo. Poi anche in tema di infrastrutture sono tante le questioni aperte. Una delle poche cose che rimane è la nave ospedaliera che non è servita a niente se non a spendere soldi, oltre a Toti che ci ha costruito sopra una propaganda mediatica ad hoc.

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Speranza: servono risposte, ora un grande patto su sanità e pensioni

Francesca Schianchi, La Stampa

Sulla salute il Paese va unito, non diviso. Penso a tutto il Parlamento, ma non solo: serve un grande patto-Paese per nuovi investimenti e una riforma del Servizio sanitario anche con gli ordini professionali, i lavoratori, le imprese, con chi si occupa di sanità. Il Mes? Il ministro della Salute si batte sempre e comunque per avere più risorse. Il M5S è già convinto che serva un investimento nel Sistema sanitario, giusto che decida il Parlamento. La nostra è un’agenda importante. Ci sono tutte le risorse per andare avanti con questa stagione di governo. La sfida è alta: consiglio meno giochi di Palazzo e più risposte al Paese. Dobbiamo smetterla di considerare questa esperienza solo come la risposta a un’emergenza, alla richiesta di qualcuno di pieni poteri. Per me è un progetto strategico per la costruzione di un nuovo campo democratico. È sbagliato che si governi insieme a Roma e poi si vada ognuno per i fatti propri nelle regioni. E un elemento di contraddizione che non può reggere a lungo.

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Geloni: Gori sbaglia. Non serve un altro segretario, ma un altro Pd

Chiara Geloni, Tpi.it

La sortita di Giorgio Gori contro la leadership del Pd, prima ancora che a obiezioni di merito, si presta alle critiche circa la sua sgradevolezza. Ha dato l’impressione che dentro le mura del Pd qualcuno abbia lasciato un cavallo di legno pieno di soldati pronti, a un segnale convenuto, a uscire nella notte e a incendiare la città di concerto con chi l’assedia da fuori. Il senso politico, tuttavia, è chiaro. Gori si propone come front runner tra quanti, non sono pochissimi dentro e nei dintorni del Pd, perseguono, in nome del “riformismo”, altra parola assai in voga diversi anni fa, la fine in tempi medi dell’intesa tra i democratici e il Movimento Cinque stelle. Non si capisce come un partito di sinistra possa ambire a giocare un ruolo politico e di governo non dico solo in questa legislatura, ma nell’Italia di oggi, senza un rapporto, anche se non necessariamente di alleanza elettorale, con i grillini. Ma su questo il Pd non riesce a dire parole chiare. E c’è un motivo: il congresso che ha eletto limpidamente Zingaretti è stato reticente e non sincero.

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Abaterusso: Scalfarotto? Più che politica sembra risentimento personale

Luca Cavallero, Politicanews.it

La candidatura di Scalfarotto in Puglia sembra frutto di risentimento personale di Renzi nei confronti di Emiliano, suo legittimo oppositore in passato. In ogni caso riteniamo di essere più performanti di lui e non ci spaventa la sua discesa in campo. Abbiamo lavorato bene e stiamo ultimando un programma di governo ben preciso. Siamo reduci da una buona amministrazione con Emiliano. Si sono poste basi importanti e vogliamo dare continuità al lavoro fatto. Lavorerò fino all’ultimo per cercare di trovare un accordo anche con i 5 Stelle.

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D’Alema: il mondo è in bilico tra cooperazione e ostilità

Emilio Albertario, LEurispes.it

L’unico merito della pandemia è quello di aver stimolato in Occidente, ma non soltanto, il dibattito su come sarà il mondo dopo il Coronavirus. Penso che l’Europa abbia affrontato questa emergenza con un piglio nuovo, ma la partita è aperta. Credo che molto dipenderà da quello che accadrà in Occidente nei prossimi mesi, in particolare a novembre con le elezioni americane. Il nostro Sistema sanitario ha funzionato meglio di quello di altri paesi. Meno male che abbiamo difeso il principio del Sistema sanitario pubblico, universalista. Io spero che si torni ad investire sulla Sanità e, anche per questo, sono favorevole all’utilizzazione del famoso MES, perché si tratta di una disponibilità rilevante di risorse che devono essere destinate al Sistema sanitario.

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Scaramuzza: su Lorenzoni auspichiamo la convergenza dei Cinque Stelle

Luca Cavallero, Politicanews.it

Di certo non scendiamo in campo per perdere: siamo consapevoli della sfida difficile, ma vogliamo giocarci le nostre carte. Sono tanti i temi su cui il Veneto ha bisogno di risposte. Come centrosinistra sosterremo la candidatura di Arturo Lorenzoni, attuale vice-sindaco di Padova. Ci sembra un profilo molto congeniale anche ai 5 Stelle. Al momento non c’è alcun accordo; ci sono ancora alcune settimane di tempo e sicuramente lavoreremo con l’auspicio di raggiungerlo. Io personalmente non avrei alcuna remora a riguardo. Sul Coronavirus i meriti non sono soltanto di Luca Zaia: il Veneto ha una forte tradizione di medicina territoriale, consolidata nel tempo.

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Stumpo: scelte giuste per far ripartire il calcio in sicurezza

Fabio Appetiti, Il Calciatore

Spero presto di rivedere le persone allo stadio, ma pur di vedere una partita per ora va benissimo così ed il calcio giocato mantiene il suo fascino. Spero però che, superata questa fase emergenziale, si diano risposte strutturali al settore e la discussione che ci avviamo a fare sul collegato sport può essere una grande occasione. Proprio qualche giorno fa in parlamento il ministro competente si è impegnato a riprendere in mano il lavoro. Speranza ha avuto soprattutto il grande merito di tenere unito il Paese, rispetto anche ad alcune spinte alla frammentazione che venivano da alcune Regioni, talvolta con fughe in avanti del tutto inappropriate. Non ci sono venti Italie della sanità.

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Panzeri: cercando un altro Egitto. (Perché vendere armi è stupido)

Antonio Panzeri, Huffington Post

Da un lato emerge un’assenza totale di sensibilità politica: da tempo è stata richiesta dopo l’omicidio di Giulio Regeni la verità, verità mai arrivata. Anche la vicenda dello studente dell’università di Bologna Patrick Zaky, detenuto in Egitto dallo scorso febbraio, ne è testimonianza. Dall’altro emerge un totale disordine della politica estera italiana: nello scacchiere mediterraneo, e particolarmente attorno alla questione libica, Egitto e Italia non hanno le stesse posizioni. Al Sisi continua a foraggiare Haftar e l’Italia dovrebbe essere con il governo Al Serraj, l’unico riconosciuto dalle Nazioni Unite. Ora, che si debba lavorare per la pace in Libia, rientrando nel “gioco” rapidamente è senza dubbio urgente, ma che in attesa che si produca tutto ciò, l’Italia venda armi a un paese che sta da un lato opposto del tavolo libico, sembra oggettivamente un comportamento stupido.

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