Bersani: caro Letta, fai uno sforzo. Ora serve una novità politica

Daniela Preziosi, Domani

Bisogna metterci una novità. Se non lo capiamo possiamo fare una cosa all’ultimo momento, possiamo anche farcela per un pelo, ma non avremo la spinta. Ma come fai a produrre una novità se non accompagni un gesto politico visibile, una novità programmatica apprezzabile? Andrò alle Agorà ma attenzione che non diventino solo un rito partecipativo. Sono stato fra i primi a sentire che arrivava la destra quando sembrava scomparsa, la famosa “mucca nel corridoio”, adesso dico che la destra sovranista si può battere perché nel mondo è girata l’aria. Hanno avuto la possibilità di governare e hanno fallito perché la globalizzazione devi riformarla non puoi negarla, con protezioni e muri, e perché si sono affacciati problemi il Covid, la pandemia, il clima dove ci vuole un esercizio collettivo.

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Gotor: le ambiguità di Giorgia. Perché non ha condannato la matrice

Miguel Gotor, la Repubblica

Ora, cosa avrebbe dovuto fare Giorgia Meloni lo sanno anche le pietre: dopo avere visto gli uffici devastati della Cgil, avrebbe dovuto recarsi in Corso d’Italia, abbracciare Maurizio Landini a favore di telecamera ed esprimere la solidarietà sua e di Fratelli d’Italia; un partito, lo vogliamo ripetere, che si candida, con qualche chance di successo, a guidare l’Italia. Inoltre avrebbe dovuto condannare la chiara matrice neofascista di quell’assalto. Perché non lo ha fatto? Non bisogna sottovalutare quanto avvenuto perché questa battaglia, che usa e abusa del passato con un eccesso di furbizia e spregiudicatezza, in realtà riguarda già il nostro presente e prossimo futuro. «Yo soy una mujer, soy una madre, soy italiana, soy cristiana», sì lo abbiamo capito «querida Giorgia», però, ancora una volta, «No pasaran».

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Visco: fisco, troppi problemi irrisolti anche con piena attuazione delega

Vincenzo Visco, Il Sole 24 Ore

La delega sulla riforma fiscale è finalmente giunta in Parlamento e sono possibili alcune considerazioni. Si tratta di 10 articoli molto sintetici, piuttosto generici (se non vaghi), ma che nel complesso hanno una loro coerenza, contrariamente al documento varato a luglio dalle commissioni parlamentari. La vaghezza delle formulazioni rinvia le scelte potenzialmente più divisive al legislatore delegato, cioè al governo che acquisisce così ulteriore potere nei confronti del Parlamento. Gli interventi ipotizzati sono piuttosto limitati e riguardano solo alcuni settori del sistema, non si tratta cioè di una “grande riforma”. Ciononostante non è chiaro se la riforma verrà attuata e in che misura. Nel complesso una serie di misure accettabili, ma anche nel caso di una (improbabile) completa attuazione della delega, molti dei problemi di fondo del fisco attuale resterebbero irrisolti.

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Scotto: cara Meloni, se la matrice non è fascista devi dire quello che sai

Arturo Scotto, Huffington Post

Fiore e Castellino non sono passanti e non erano lì per caso. Sono fascisti, lo hanno sempre dichiarato e rivendicato. Se dunque la matrice non è chiara, hai il dovere di dire agli italiani cosa sai, quale pensi che sia la verità. Se anche soltanto un sospetto ti sfiora, se pensi che Forza Nuova sia manovrata da qualche agente esterno alla pura e semplice dimensione politica, devi dirlo al Paese. Un parlamentare della Repubblica che dovesse avere informazioni diverse da quelle che ufficialmente sono emerse dalla fredda cronaca dei fatti e persino dall’azione conseguente della magistratura non può limitarsi a gettare il sasso nello stagno e nascondere la mano.

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Gotor: dietro l’attacco alla Cgil c’è una lucida strategia, non sottovalutiamo

Federica Fantozzi, l’Huffington Post

L’analogia con gli anni ’20 del Novecento regge sul piano della sottovalutazione del pericolo. L’ascesa del fascismo dovrebbe avere insegnato che non bisogna mai sottovalutare la violenza o pensare di strumentalizzarla in base ai propri interessi politici contingenti. Chi attacca i sindacati attacca la democrazia, non un suo simbolo e basta. Nulla meglio di questo obiettivo ci dice che dentro la protesta dei No Vax e No Green Pass – legittima finché rimane pacifica – si sono infiltrate forze politiche organizzate di matrice neo-fascista che approfittano di quelle manifestazioni per compiere azioni squadriste.

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Speranza: Italia tutta bianca, ma serve ancora cautela. Ascoltare la scienza

Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

Appello ai medici di famiglia: tocca a loro convincere gli incerti. Ogni giorno, vaccino dopo vaccino, avremo uno scudo un po’ più forte per proteggerci dal virus e potremo continuare il nostro percorso di riaperture graduali. Siamo ancora dentro questa sfida, non possiamo considerarla archiviata. Dobbiamo continuare su una linea di serietà. Salvini è un rumore di fondo, lascia il tempo che trova. Non mi sembra che sposti granché. Il Cts aveva già dato il via libera ad allargare e se dobbiamo fare una discussione su un 10% di posti in più o in meno su cinema e stadi io nemmeno mi siedo al tavolo.

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Geloni: meno Calenda, più Conte. Una ricetta per il centrosinistra

Francesco De Palo, Formiche.net

A Bologna l’egemonia Pd consente di tenere tutto assieme, ma dopo scelte chiare su come presentarsi agli elettori e su cosa il Pd vuole essere. Ciò che colpisce delle dichiarazioni di Calenda è che pretende di disegnare la coalizione che gli piace, mettendo come condizione l’assenza di una parte al fine di poterci essere lui stesso. Non è questo un atteggiamento che indica una convinzione nella struttura di un certo tipo di alleanza, quanto una volontà negoziatoria di mani libere nei confronti di diversi schemi politici. A differenza di Calenda, io non metto veti rispetto a formule di governo future. In questi giorni stiamo assistendo in Germania al dialogo fra partiti che si sono scontrati aspramente durante le recenti elezioni.

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Guerra: con la riforma del catasto tanti scoprirebbero di poter pagare meno

Enrico Marro, Il Corriere della Sera

Nessuno ha annunciato un aumento delle imposte sulla casa. Dalla revisione avremo sorprese, ma in un senso contrario a quello che teme la Lega. Premesso che non stiamo parlando delle prime case, che sono esenti da imposte, mi aspetto che dopo la revisione delle rendite la maggioranza dei proprietari di seconde case scoprirà che se si utilizzassero le nuove rendite ai fini fiscali, cosa esclusa dalla delega, dovrebbe pagare di meno. Penso in particolare agli immobili ereditati, magari in comproprietà, in paesi o in zone di montagna che hanno subito processi di spopolamento e nelle periferie che hanno perso valore. Solo una minoranza scoprirebbe di dover pagare di più se si ragionasse a parità di gettito. Oggi si paga su valori risalenti a trent’anni fa, che non hanno più senso.

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