Fornaro: è l’ora del proporzionale. Ma non per forza delle preferenze

Andrea Fabozzi, Il manifesto

Il Rosatellum non è una legge con dietro un’idea di democrazia, è un bricolage. La fase necessita un rafforzamento della rappresentanza. Le votazioni per il presidente della Repubblica sono solo l’ultimo campanello d’allarme. Le liste bloccate hanno allargato il fossato tra elettori e partiti, vanno superate. Ma il ritorno alle preferenze non è l’unica alternativa praticabile. Non scordiamoci che con le preferenze in teoria potremmo eleggere un parlamento tutto di uomini.

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Tozzo: l’eccezione come regola, la politica come farina

David Tozzo, l’Huffington Post

Un Parlamento che non sa fare il presidente è una panetteria che non sa fare il pane. Una regola derogata una volta è come cancellata, due volte è come calpestata. È stato rieletto Mattarella, tra i migliori Capi dello Stato mai avuti in Italia, che tuttavia aveva enunciato a chiare lettere – e prima di lui i predecessori Ciampi e Leone – l’inopportunità di un mandato lungo 14 anni. Presto bisognerà fare il pane, bisognerà fare politica.

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Speranza: con Mattarella bis governo più forte, sul Covid una fase nuova

Monica Guerzoni, Il Corriere della Sera

Dobbiamo restare prudenti e con i piedi per terra, ma vediamo i primissimi segnali di piegatura della curva. Il Rosatellum è una camicia di forza per tutti, spero che il Parlamento si metta subito al lavoro su una legge elettorale proporzionale. La rielezione di Mattarella è una sconfitta per chi voleva imporre altre soluzioni, come eleggere un presidente di parte con una manciata di voti in più. Sul Quirinale serve unire, non dividere. Noi abbiamo fatto un lavoro importante, credo molto nell’esigenza di tenere unita l’area progressista.

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Guerra: Reddito di cittadinanza, così la Corte ci invita a intervenire

Nicola Pini, Avvenire

La povertà è un problema sociale, una manifestazione estrema delle diseguaglianze presenti nel paese, non una colpa individuale. Ci sono lavoratori poveri e poveri che non possono lavorare. Occorre distinguere tra politiche attive per l’inserimento nel lavoro e aiuti anti povertà, che vanno estesi a tutti. Il requisito di dieci anni di residenza in Italia è una norma incivile che taglia fuori molte famiglie immigrate con figli.

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Oggionni: Bersani e Bossi, cosa dovrebbe essere la politica in una foto

Simone Oggionni, l’Huffington Post

Questo non è un post, ma la semplice didascalia di una foto. L’ha scattata Massimo Maugeri e ritrae Pierluigi Bersani, di spalle, e Umberto Bossi. È una foto bellissima. Perché racconta – se ci pensate – quel che dovrebbe e potrebbe ancora essere la Politica. Il contrario del cinismo, dell’asfaltare, del rottamare, dell’urlare, dell’apparire, del pretendere. Politica come servizio, per gli altri e per il Paese.

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Guerra: bilancio di genere, le giovani donne e la tempesta perfetta

Maria Cecilia Guerra, Le Contemporanee

L’ultima edizione del  bilancio di genere ci racconta l’anno della pandemia in una prospettiva di genere. Messi tutti in fila, i dati fanno davvero impressione. Ma per capire davvero la drammaticità del rapporto donne – mercato del lavoro nel nostro paese è interessante adottare una lente speciale, quella delle giovani donne, diciamo fra i 15 e i 34 anni: solo una su tre è occupata. Se hanno un figlio in età pre scolare il loro tasso di occupazione è solo il 57,5% di quello delle giovani della stessa età ma senza figli.

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Scotto: la frittata di Bersani? Renzi aspetta un osso dal centrodestra

Paolo Falliro, L’Argomento

Renzi tutti i giorni sta dicendo che occorre evitare la sindrome Bersani: è chiaro che bussa alla porta del centrodestra a cui dice: ascoltatemi, prendetemi, sono qui ad aspettare che mi lanciate un osso. Ma non si capisce perché usi un precedente sul quale forse bisognerebbe aprire una riflessione un po’ più seria. Bersani fu sì tradito dai 101, mentre Renzi fu bocciato da 20 milioni di elettori. La funzione di Articolo Uno in questa fase è quella di tenere assieme il fronte progressista, mentre Renzi tende a scassarlo.

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Guerra: le donne le più penalizzate dalla crisi, occupazione sotto il 50%

Enrico Marro, Il Corriere della Sera

Bilancio di genere 2021: la pandemia ha allargato la forbice tra donne e uomini. C’è stata una significativa perdita di occupazione, ma anche un peggioramento delle condizioni di lavoro e un conflitto vita lavoro più aspro del passato. Le più svantaggiate le donne con figli in età prescolare. Non ce la si può cavare con qualche aiuto monetario, bisogna ripensare radicalmente l’organizzazione del mercato del lavoro e della società.

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