Conte: la riforma Cartabia è un grande salto culturale

Dario Del Porto, la Repubblica Napoli

Abbiamo messo a punto il software della giustizia penale. Poi naturalmente bisognerà lavorare sull’hardware. Ma il primo passo era necessario per accedere alle risorse del Recovery ed è stato compiuto. La riforma è innovativa per quanto riguarda la concezione della pena. Il Pm potrà chiedere il giudizio solo quando riterrà ragionevole la possibilità di condanna. Ora bisogna accelerare la digitalizzazione

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Guerra: ecco come creare una patrimoniale progressiva più equa

Roberto Ciccarelli, Il manifesto

Si può unificare la tassazione patrimoniale con quella sui redditi da capitale, come abbiamo proposto, o affiancare all’Irpef un’imposta progressiva. Il documento sulla riforma fiscale approvato dalle commissioni è un ibrido, ma è positivo che la Flat tax non venga presa in considerazione. Sulla tassazione ambientale servono incentivi virtuosi e sostegni perché sia equa: i prodotti inquinanti non sono consumati dai più ricchi. Le detrazioni sono ormai un coacervo mostruoso.

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D’Attorre: la sinistra e Draghi. Le opportunità di una fase nuova

Alfredo D’Attorre, Huffington Post

Il valore aggiunto della leadership di Draghi va invece individuato nella funzione che essa può svolgere rispetto alle vere due partite decisive che attendono l’Italia: la ridiscussione delle regole economiche dell’eurozona dopo le elezioni tedesche e la ridefinizione del nostro interesse nazionale nel rinnovato campo euro-atlantico che l’amministrazione Biden sta provando a ricostruire. Se vogliamo evitare di consegnare nel giro di qualche mese l’Italia a una destra palesemente inadeguata all’altezza delle sfide europee e internazionali che il Paese dovrà affrontare nei prossimi anni, è il tempo di scelte politiche creative e coraggiose, in grado di interpretare i tempi radicalmente nuovi che stiamo vivendo.

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Visco: dall’evasione al bonus, tutti gli ostacoli per la riforma dell’Irpef

Ruggero Paladini e Vincenzo Visco, Il Sole 24 Ore

Gli 80 euro di Renzi (poi diventati 100) hanno creato fratture difficili da riassorbire nell’andamento dell’imposta. In questo modo l’Irpef, che dovrebbe unificare il trattamento dei contribuenti, determina e cristallizza delle discriminazioni che finiscono per mettere i cittadini gli uni contro gli altri, corporativizzando e balcanizzando l’imposta. L’unica via di uscita per risolvere questa intricata questione sarebbe quella di disporre di maggiori risorse da investire nella riforma. Ma questo si può fare solo mediante una vera e propria terapia d’urto in grado di ridurre fortemente l’evasione fiscale di massa che caratterizza il nostro Paese.

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Bersani: se i liberali di Draghi sono tali, ecco le mie proposte

Valerio Valentini, Il Foglio

Ho l’impressione che tanti dei sedicenti liberali di oggi scambino le liberalizzazioni con le deregolamentazioni. Se i consiglieri di Draghi sono di sinistra, facciamo una bella legge sulla rappresentanza sindacale? Anche quella, in fondo, è concorrenza: i sindacati più bravi hanno la meglio nel definire i contratti di lavoro che valgono per tutti. Che sulle nomine rifiutino di usare il Cencelli, mi fa solo piacere. Ma per la miseria: a ridosso dei cambi dei vertici delle grandi partecipate, è lecito avere un minimo di discussione in Parlamento per comprendere in che direzione vogliamo far muovere quelle aziende?

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Visco: i prelievi sui redditi da lavoro non possono finanziare da soli il welfare

Vincenzo Visco, Il Sole 24 Ore

Occorre rivedere completamente il sistema, detassando in modo rilevante il fattore lavoro, e non basta certo a tal fine ridurre l’Irpef di 10 miliardi. È interessante ricordare come questo problema sia stato sottolineato ed enfatizzato nelle recenti comunicazioni inviate dalla Commissione al Parlamento europeo, mentre nei documenti presentati dai partiti italiani solo Articolo Uno ha sottolineato tale punto. Viste le posizioni delle parti politiche è molto improbabile che la riforma sarà particolarmente estesa, ma che sia fatta decentemente non mi sembra una richiesta eccessiva. 

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Guerra: non si tagli il rdc alle famiglie che a luglio avranno l’assegno unico

Rosaria Amato, la Repubblica

Le due misure non dovrebbero escludersi a vicenda, dovrebbero anzi essere rafforzate per le famiglie in maggiori difficoltà. Prevedere una forma di compensazione tra i due istituti significa snaturarli. La povertà dei minori è molto rilevante in Italia, da sempre, e cresce man mano che aumenta il numero dei figli. Bisognerebbe piuttosto pensare a un potenziamento del reddito per chi si trova in questa situazione. Vergognoso il paletto che abbiamo messo sul reddito di cittadinanza, erogabile solo a chi vive da almeno dieci anni in Italia, è contrario alle norme europee e anche al dettato costituzionale. Con il reddito di emergenza il governo infatti ha modificato questo criterio.

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Visco e Felice: l’alternativa alle tasse c’è, ma è sbagliata

Emanuele Felice e Vincenzo Visco, Domani

Ridurre la pressione fiscale non è la risposta alla crisi. La sinistra deve lottare per un fisco equo e progressivo. Negli anni passati su questo si è ceduto alla destra, perdendo sul piano culturale prima che su quello sociale e politico. Il discorso però vale anche per i liberali, la cui latitanza su questo tema pure ne certifica il fallimento: i paesi più avanzati sono quelli in cui le tasse si pagano, non quelli in cui le tasse si evadono; e un sistema fiscale equo, trasparente ed efficiente è da sempre alla base del patto di cittadinanza nelle liberal-democrazie.

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Speranza: a fine luglio Italia fuori dallo stato d’emergenza

Niccolò Carratelli, La Stampa

Con i dati che arriveranno venerdì, il 99% degli italiani sarà in zona bianca. I vaccini sono la chiave per aprire una fase nuova. Cambiare farmaco per il richiamo? In Germania e Francia si fa da mesi. Le Regioni devono adeguarsi alle nuove disposizioni, le regole valgono a livello nazionale. Con Draghi c’è totale sintonia ma anche nel governo c’è condivisione, solo su un decreto la Lega ha deciso di non votare. L’ho detto a Salvini, la prima regola per me è non fare politica sulla pandemia in cerca di consenso. Facciamoci guidare dalla scienza.

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