Panzeri: la democrazia, i suoi modelli, i suoi paradossi

Pier Antonio Panzeri, Huffington Post

Una delle metafore adottate dal presidente cinese Xi Jinping descrive molto bene la traiettoria che si sta delineando nel mondo. È assolutamente decisivo riproporre con forza il tema della democrazia, dei diritti umani e della lotta all’impunità. Tutto ciò va fatto sollecitando costantemente l’attenzione di una opinione pubblica impaurita, spaesata e per alcuni versi dormiente; va fatto monitorando permanentemente gli abusi che vengono perpetrati ai danni di tantissime persone per i più svariati motivi; va fatto per indicare al consesso internazionale quei paesi che, impunemente, uccidono e chiudono in carcere chi ha opinioni diverse dal potere; va fatto perché per noi è un preciso dovere morale, etico e politico.

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Geloni: Draghi al Colle, siamo sicuri di volere un eterno stato d’eccezione?

Chiara Geloni, Il Foglio

Mi sembrate tutti matti. Mica perché volete Draghi al Quirinale, per carità: avercene di scelte di quel livello. Non perché volete Draghi: per i motivi. Vorreste prorogare il “governo senza formula politica” previo trasferimento al Colle affinché garantisca non tanto la Costituzione, ma l’attuazione del suo programma. Un presidente garante di se stesso, già premier grazie a uno stato d’eccezione. Sarebbe il primo caso di capo dello stato designato dal suo predecessore, peraltro (e credo che Mattarella stesso inorridisca all’idea). Intanto che destra e sinistra passano i prossimi anni a misurarsi le reciproche lunghezze in elezioni che non decidono nulla. Ma la democrazia, quando torna?

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Guerra: maternità, non servono misure ad hoc. Deve cambiare la società

Flavia Amabile, La Stampa

Nel Pnrr si è prestata grande attenzione perché le politiche siano trasversali senza adottare misure di piccolo calibro, considerando le donne dome una categoria svantaggiata. Non abbiamo bisogno di misure ad hoc, ma di un ripensamento della società. Per questo abbiamo scelto di investire soldi nelle infrastrutture sociali che dovrebbero migliorare la qualità dei servizi di cura in genere prerogativa di madri, sorelle, figlie e consentire di liberare tempo per le donne. 

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Panzeri: quando l’Italia cede al ricatto degli emiri del Golfo

Pier Antonio Panzeri, Huffington Post

La Camera è tornata sui suoi passi sulla vendita delle armi agli Emirati arabi. Non ci sono ragioni evidenti che giustifichino tale cambiamento, che getta invece un’ombra pesante sulla nostra capacità di far prevalere alcuni principi cardine che dovrebbero guidar la politica estera di un paese democratico. Un paese che dovrebbe difendere e tutelare i diritti umani dando priorità a questi valori, piuttosto che ai soliti interessi di bottega. Inoltre, farsi mettere i piedi in testa dagli emiri del Golfo, è semplicemente inaccettabile. Non è questa la politica che dovrebbe seguire l’Italia.

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Scotto: perché la Ue deve convocare una conferenza sull’Afghanistan

Arturo Scotto, Globalist.it

L’unica cosa da evitare oggi è riaccendere le tifoserie davanti a una tragedia con cui dovremo fare i conti per anni. I profughi afghani busseranno ai paesi limitrofi – Pakistan e non solo – ma poi chiederanno asilo anche qui. E che facciamo? Ci faremo trovare pronti o alzeremo muri? Dopo i guai che abbiamo combinato? Le lacrime per le donne di Kabul valgono solo a debita distanza? Fa sorridere chi ci ha chiesto per mesi giuramenti di fedeltà al neoatlantismo. In realtà, il tema su cui interrogarsi è proprio la funzione della NATO. La forza delle democrazie si misura anche dal grado di capacità di riparare ai propri errori e alle illusioni che hanno generato.

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Guerra: Renzi, Saraceno e i numeri che rivelano la vera povertà

Maria Cecilia Guerra, La Stampa

Circa metà delle persone che ricevono il Rdc non sono attivabili al lavoro. Anche perché spesso già lavorano: nel 57% dei nuclei beneficiari sono presenti persone occupate. Si può essere poveri anche senza essere “pigri”. Quando un lavoro non basta per mantenere con dignità la propria famiglia non è sempre possibile averne due: per esempio, in famiglie con figli minori o anziani non autosufficienti di cui, in tante zone di Italia, nessun servizio pubblico si occupa. Non è un caso che fra i beneficiari attivabili che non lavorano la maggior parte sono donne. Il Rdc ha molti difetti e andrebbe migliorato, ma prima di fare un referendum per abolirlo, bisognerebbe almeno ricordare che 926 mila dei beneficiari attuali (più di un quarto) sono minorenni. Per loro è ancora più evidente che la povertà non discende da colpe individuali. 

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Guerra: sui licenziamenti di Logista il governo è pronto a intervenire

Sara Forni, Il Corriere di Bologna

Se non arrivano soluzioni si potrà aprire un tavolo nazionale. Ma non ce lo auguriamo perché significherebbe che questa crisi assume una veste ancora più drammatica. Fa la differenza il fatto che questo sia accaduto in Emilia-Romagna, una regione in cui istituzioni e parti sociali hanno siglato un importantissimo Patto del lavoro che non ammette licenziamenti unilaterali, e che si sia quindi attivato immediatamente il Tavolo di Salvaguardia metropolitano. Noi come Articolo Uno ci battiamo per fare in modo che si possa arrivare ad una legge sulla rappresentanza per essere sicuri che i contratti collettivi siano firmati e accompagnati dai sindacati più rappresentativi in materia, per garantire ai lavoratori le giuste tutele.

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D’Attorre: inghiottiti dai 5 Stelle? Dimostriamo che la sinistra è viva

Umberto De Giovannangeli, Il Riformista

Solo se si ha una identità forte, una visione nitida che vada oltre il contingente o una piega “governista”, è possibile affrontare il tema, ineludibile, delle alleanze in una posizione né di subalternità né di annullamento di sé. I 5Stelle sono stati capaci di raccogliere un voto dei ceti popolari che hanno abbandonato il centrosinistra, ma non penso affatto che sia stata una buona idea inseguirli sull’antipolitica o su una visione della democrazia senza corpi intermedi. Allearsi è una necessità di fatto, ineludibile se si vuole offrire un’alternativa alla destra.

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Visco: impossibile ridurre la pressione fiscale data la situazione finanziaria

Vincenzo Visco, Inpiu.net

Di fronte alle Commissioni Finanze di camera e senato il ministro Franco è stato prudente, piuttosto evasivo e alquanto reticente. O il Governo farà come gli aggrada, e il Parlamento dovrà abbozzare, o inizierà un’estenuante trattativa riservata tra governo e partiti, con il risultato di ottenere una pessima riforma. Problemi di costituzionalità a parte, consiglierei vivamente la prima soluzione per evitare pasticci di ogni genere. Le aspirazioni sono particolarmente divaricate. Vi è anche il rischio che alla fine non sarà possibile fare nulla.

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