Bersani: serve una novità nel campo progressista. Ambiente, diritti, lavoro

Annalisa Girardi, Fanpage.it

L’astensionismo ci dice che sotto la cenere cova ancora il fuoco: c’è un’esigenza di novità e il centrosinistra deve capire che questo può essere il trampolino per un campo progressista con una sinistra ricompattata su un progetto e un programma nuovo. Il percorso deve concepirsi in alleanza con dei 5 Stelle che devono a loro volta trovare una loro organizzazione, una loro identità e da qui far nascere il campo progressista. Il primo tema è il lavoro, un lavoro dignitoso per i giovani. La contiguità fra destra politica e movimenti eversivi non è una cosa di oggi, in questo Paese c’è ancora chi ritiene il 25 aprile un appuntamento divisivo, perché si rifiuta di riconoscere che la nostra Repubblica nasce sul ripudio del fascismo. Nell’affossamento alla legge Zan c’è stato un colpo grave ai diritti, ma secondo me c’è stata anche una prova generale per il quarto scrutinio del presidente della Repubblica.

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Guerra: manovra, la crescita cammina con l’equità

Nicola Pini, Avvenire

Si parla solo di tasse, ma gran parte delle misure è contro le disuguaglianze. È importante la scelta di una manovra espansiva, che rafforza il sostegno all’economia nell’uscita dalla pandemia e che ampliando gli strumenti di intervento inciderà sulla crescita e sull’equità. Per le pensioni il 2022 è un anno cuscinetto nel quale viene attenuato lo scalone di 5 anni conseguente al termine di Quota 100. La platea di chi potrà accedere a Quota 102 è molto esigua, è più ampia quella interessata al rafforzamento dell’Ape sociale secondo il criterio della gravosità dei lavori. La conferma di Opzione donna che emerge dalla bozza del ddl è invece troppo parziale e punitiva e mi auguro venga cambiata.

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Visco: salviamo l’Irap, la tassa più odiata. Ma per le ragioni sbagliate

Vincenzo Visco, Domani

Di imposte come l’Irap o simili a essa avremo ancora bisogno in futuro dal momento che il principale problema che i sistemi fiscali europei dovranno affrontare nei prossimi anni è quello derivante da un prelievo basato prevalentemente sui redditi da lavoro (imposte sul reddito e contributi sociali), mentre la rilevanza di questi redditi rispetto al Pil si è drasticamente ridotta negli ultimi decenni passando dal 65-70 per cento degli anni Ottanta del Novecento a meno del 50 per cento di oggi. Le modeste riduzioni delle imposte sul reddito non sembrano sufficienti ad affrontare il problema del cuneo fiscale

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D’Attorre: perché all’Italia adesso serve il sistema elettorale proporzionale

Alfredo D’Attorre, Huffington Post

Se la mania di trovare modelli stranieri non avesse fatto già abbastanza danni, verrebbe da dire che nella situazione attuale, con un sistema proporzionale, Letta avrebbe tutte le carte per diventare lo Scholz italiano. Come quest’ultimo ha saputo accreditarsi come il vero erede della Merkel pur presentando una piattaforma programmatica molto più avanzata, così Letta potrebbe rivendicare il merito di essere il leader che ha sostenuto con maggiore lealtà il governo Draghi, lavorando nel contempo a un posizionamento del PD più chiaro e incisivo sui temi del lavoro, dei diritti sociali e del contrasto alle disuguaglianze. Il sistema proporzionale è oggi utile sia per costruire un nuovo Pd, che riprenda a presidiare la questione sociale e si candidi a diventare la prima forza politica del Paese, sia per stimolare un’evoluzione positiva della destra, sia per mettere in sicurezza l’Italia.

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Conte: l’alleanza va costruita sulla base della legge elettorale

Stefano Iannaccone, Il Dubbio

Se resta in vigore la legge elettorale attuale, si deve cercare la costruzione di una coalizione che stia insieme sui contenuti. Nel caso in cui dovesse cambiare, in senso proporzionale, il tema delle alleanze cambierebbe profondamente aspetto. Faccio un esempio: in Germania, con un modello proporzionale, i socialisti si stanno alleando con i liberali per avere una maggioranza. Il M5S rientra a pieno titolo nel discorso, il dialogo deve andare avanti. Ma più in generale ci vorrebbe una Cosa nuova, come dice Bersani. Il problema non è nei nomi, ma nei contenuti da cui formare un’alleanza. Questo compito spetta principalmente al Pd. E Letta è titolato a fare da federatore.

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Bersani: caro Pd, serve una nuova Cosa di sinistra e l’accordo coi 5 Stelle

Fabio Martini, La Stampa

In Italia e non solo da noi, si stanno organizzando due campi. Uno si chiama destra e uno si chiama sinistra. Se uno mi dice no, che esiste un fronte dei ragionevoli e uno degli irragionevoli, che comprende Lega ma anche Cinque stelle, io non sono d’accordo. O recuperiamo subito almeno un terzo dell’ evasione fiscale, o abbiamo davanti un altro colpo allo Stato sociale. Sulla presidenza della Repubblica stiamo preparando una scelta irrituale: tra un semi-inedito, la conferma del Capo dello Stato uscente, e un inedito: un presidente del Consiglio che di fatto si auto-rassegna le dimissioni. E se invece decidessimo di esser normali? Scegliendoci il miglior Presidente possibile e lasciando al Parlamento di decidere il destino del governo. Se Salvini vuol fare cadere Draghi, vada in Parlamento e lo sfiduci. Ma non pensi di usare le istituzioni per le sue pensate.

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Guerra: bonus di Transizione 4.0, nuova proroga per favorire investimenti

Marco Mobili, Il Sole 24 Ore

La riduzione della pressione fiscale sarà un capitolo di peso nella manovra. Le soluzioni tecniche sono più di una al momento e vanno da una riduzione dell’Irpef a un taglio dell’Irap o alla cancellazione di alcuni oneri contributivi. Sul bonus casa ci sarà un percorso definito che confermerà il 100% fino al 2023 con un decalage per uscire dall’agevolazione. La volontà politica di contrastare l’evasione non è stata continuativa e le proposte antievasione in Parlamento sono arrivate solo da LeU e Pd, dagli altri gruppi c’è stata poca attenzione. Gli strumenti ci sono e si possono attivare, il governo vuole perseguire questa strada con determinazione, soprattutto con una maggiore interoperabilità dei dati.

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Guerra: asimmetrie di genere nel lavoro. Quali nuove politiche

Laura Tonon, Forward

Ancora oggi il tema della conciliazione vita-lavoro viene declinato esclusivamente al femminile quando invece dovrebbe riguardare entrambi i generi. In Italia, sono in molti casi le donne stesse a considerare che spetti a loro la cura della casa e della famiglia e che per l’uomo sia importante avere successo nel lavoro e guadagnare. Il tema della conciliazione vita-lavoro viene declinato esclusivamente al femminile quando invece dovrebbe riguardare entrambi i generi. Anziché parlare di conciliazione, dovremmo parlare di condivisione – condivisione su entrambi i fronti.

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Rutigliano: perché sabato saremo in piazza, contro il fascismo

Carlo Rutigliano, Huffington Post

La nostra Costituzione rovescia le categorie fondamentali del fascismo e fonda il nostro vivere democratico su valori diametralmente opposti. L’assalto alla sede della CGIL è un segnale terribile. Ma lo è ancora di più pensare che sia solo la punta di un iceberg molto profondo, l’effetto dell’indebolimento di una coscienza collettiva, di riferimenti culturali prima ancora che politici, l’appannarsi dei valori su cui è fondata la nostra Costituzione. La storia ci insegna come i fascismi si siano insinuati nella pancia delle società proprio nel corso di gravi crisi sociali e nei momenti di massima debolezza della politica. Per questo dobbiamo tenere alta la guardia.

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