Fornaro: la “scissione sentimentale” tra iscritti ed elettori del Pd

Federico Fornaro, Domani

I sostenitori di Bonaccini hanno pensato, errando, che apparire come il “partito del buongoverno delle città” fosse sufficiente per alimentare la macchina del consenso delle primarie, sottovalutando la dimensione della domanda di innovazione e di cambiamento. Rispetto all’andamento delle convenzioni tra gli iscritti Elly Schlein ha recuperato circa 20 punti percentuali, mentre Bonaccini è arretrato di circa 10 punti se si considera il sostegno ufficiale di Paola De Micheli. La sfida più difficile che ha di fronte Elly Schlein per rilanciare il Pd, però, è quella di far tornare il partito attrattivo e affidabile per i milioni di italiani che hanno scelto in questi anni la strada dell’astensione, schifati e delusi dalla politica.

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Fornaro: iscritti ed elettori. Tutti i numeri della storia del voto alle primarie

Federico Fornaro, Domani

Mancano poche ore e si saprà se sarà prevalsa la «regola aurea» delle primarie Pd che vede il vincente tra gli iscritti confermarsi anche tra gli elettori oppure se Elly Schlein sarà riuscita nell’impresa di sovvertire le costanti del passato. Il modello di selezione della leadership delle «primarie aperte» fu utilizzato per la prima volta nella storia italiana per l’elezione del segretario di un partito nel 2007, mentre alcuni anni prima, nel 2005, il centro sinistra aveva scelto con questo sistema Romano Prodi per la guida della coalizione di centro-sinistra.

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Scotto: l’atomica incombe, ma pace e negoziato restano impronunciabili

Arturo Scotto, Globalist.it

Non c’è bisogno di chiamare in causa Cassandra per capire che l’umanità non è mai arrivata tanto vicino alla deflagrazione atomica. Ci si prepara a una guerra di lungo periodo, addirittura riesumando le categorie consolatorie della guerra giusta. L’assenza di un dibattito a sinistra in Italia e in Europa su quali punti di caduta avrà il conflitto non è solo sconcertante, ma equivale quasi a un ammutinamento. L’assenza di una posizione del genere dal dibattito pubblico ci rivela qualcosa di più di una semplice assuefazione, ci relega all’impotenza. E lascia milioni di persone che nel week end sfileranno per la pace in ogni angolo d’Europa – appunto Europe for Peace – con l’angoscia di una politica che ha disertato da una funzione di rappresentanza

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Bugani: ora il centrosinistra è all’anno zero, Elly può dare la scossa

Luca De Carolis, Il Fatto Quotidiano

Ora il Movimento deve superare l’abbaglio dell’autosufficienza, questa presunzione che non consente di dialogare in maniera serena. Allo stesso modo il Pd deve superare l’abbaglio renziano ridando linfa alle proprie radici popolari e socialdemocratiche e comprendendo che la storia che ha ereditato non basta per guardare tutti dall’alto in basso. A Bologna l’abbiamo fatto. Se i cittadini che si riconoscono nel centrosinistra verranno interpellati solamente quando si dovrà decidere il capo, si allontaneranno dalla politica.

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Guerra: il panico del governo Meloni e la reazione a catena sul superbonus

Maria Cecilia Guerra, Domani

È indubbio che la cedibilità indiscriminata dei crediti di imposta ha creato problemi di finanza pubblica, ampliando e rendendo meno prevedibile il costo delle misure di incentivo adottate. È indubbio anche che ha aperto alla possibilità di truffe, che ammontano ormai a più di 4 miliardi di euro, determinando interventi di sequestro da parte della magistratura e interventi normativi restrittivi che hanno portato al blocco della disponibilità di molti istituti di credito ad acquisire nuovi crediti. Ma è altrettanto indubbio che il nuovo decreto si mostra del tutto inadeguato a dare soluzioni credibili per entrambi i problemi che dovrebbero invece essere compiutamente affrontati. I soggetti più colpiti sono tutti quelli che non possono ottenere l’incentivo sotto forma di detrazione fiscale, perché non hanno un debito Irpef contro cui farlo valere. Si tratta delle famiglie a più basso reddito, ma anche dei lavoratori autonomi nel regime della flat tax. Si tratta delle migliaia di piccole imprese che hanno concesso sconti in fattura.

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Fornaro: i vincitori delle regionali sono gli elettori intermittenti

Federico Fornaro, Domani

Nella sostanziale indifferenza della politica lo scorso 25 settembre 2022 si è battuto sia il record negativo dei votanti (63,79 per cento) sia quello del maggior scostamento rispetto alle precedenti elezioni politiche (- 9,15 per cento). L’analisi fondata sulle percentuali sui voti validi (assolutamente corretta da un punto di vista formale perché è su questi dati che si calcola la trasformazione dei voti in seggi, al netto del premio di maggioranza), oscura però le rilevanti perdite di consenso reale dei presidenti e di alcuni partiti. Queste elezioni regionali confermano un allarmante e costante declino nella partecipazione. L’elettore intermittente è sempre più decisivo.

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Scotto: primarie, ecco perché voterò Elly Schlein

Arturo Scotto, Il manifesto

Voterò Elly Schlein perché la sua candidatura rappresenta innanzitutto una domanda. Una domanda di rappresentanza. Il suo messaggio interroga innanzitutto molte delle sfide del nostro tempo: come coniugare la lotta per la giustizia sociale con l’urgenza della giustizia climatica. Nessuno ce la fa da solo, perché il nodo non è soltanto scegliere una leadership. Il compito di chi dirigerà sarà quello di concentrarsi sulla natura del soggetto politico come abbiamo faticosamente fatto con il Manifesto del nuovo Pd e sulla sua capacità di «fare storia».

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Visco: il fisco è un castello di privilegi che pesa sulle spalle dei ceti medi

Eugenio Occorsio, Affari&Finanza

Negli anni si è continuato a introdurre imposte differenziate favorendo i redditi di capitale, immobiliari e agricoli, con l’effetto di gravare sempre più sugli stipendi anziché sulle entrate da patrimoni. Draghi aveva pronta la sua riforma fiscale, sia pure incompleta, ma ha commesso un errore di ingenuità sottovalutando la durezza del confronto con il Parlamento su un tema così divisivo e strumentalizzabile in chiave di consenso. Risultato, l’ennesimo naufragio. È importante non consegnare alle nuove generazioni un Paese in cui si combatte una guerra fra Stato e fisco: a vincere sono stati finora i privilegiati.

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D’Attorre: il patrimonio di famiglia è finito, il Pd torni a fare politica

Alfredo D’Attorre, l’Huffington Post

Ogni rendita di posizione è finita. È davvero il momento di affrontare le questioni di fondo che riguardano il profilo e il posizionamento sociale del partito. Per ricostruire un’identità in grado di affrontare il confronto con questa destra, non basta cambiare i dirigenti o far finta di farlo. È necessario cambiare le idee fondamentali e capire poi quali sono le persone più credibili e coerenti per rappresentarle. Occorre cioè fare scelte e riacquistare l’autenticità e il coraggio necessari per difenderle.

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