Speranza: non c’è ragione di andare al voto divisi, lista unitaria dei progressisti

Politica e Primo piano

Intervista a la Repubblica

di Matteo Pucciarelli

«Siamo autonomi rispetto al Pd, ma pronti a fare la nostra parte per una lista unitaria alle Europee insieme a Zingaretti», dice Roberto Speranza, coordinatore di Articolo Uno e tra i fondatori di LeU.

Siete per caso andati a votare Zingaretti alle primarie?

«Sinceramente no, ma sono contento per la bella partecipazione e per il risultato. La sinistra è ancora dentro al tunnel ma si comincia a intravedere la luce: penso alle manifestazioni per il lavoro di Cgil, Cisl e Uil, a quella di Milano di sabato scorso, ma anche alle primarie del Pd».

Ma per voi che usciste dal Pd renziano adesso cosa cambia?

«La premessa è che nessuno di noi ha intenzione di rientrarci. Però siamo consapevoli che oggi c’è un nuovo segretario che volta pagina rispetto al passato riconoscendo alcuni errori. Così è più facile ricostruire un’alternativa alle destre. Possiamo provare a farlo anche alle amministrative, vanno al voto 4mila comuni».

E per le elezioni europee?

«Sono una grande opportunità per lanciare una proposta capace di battere la destra, che è il nostro principale avversario. Serve una lista unitaria progressista. Quello che c’è oggi a sinistra non basta, né il Pd da solo né le altre sigle. Siamo per l’unità se la premessa è il cambiamento di paradigma, smettere di essere subalterni al pensiero neoliberista».

Chi dovrebbe far parte della lista, oltre a voi e al Pd?

«In primis le forze che fanno riferimento alla famiglia socialista, perché in nessun paese europeo si presentano in liste contrapposte. Sarebbe importante coinvolgere anche civismo e ambientalismo. Bisogna però dire chiaramente che siamo contro lo status quo, per un radicale rovesciamento dell’austerità e per democratizzare i processi decisionali della Ue, come indica il manifesto di Thomas Piketty».

Però Zingaretti ha firmato quello di Carlo Calenda.

«Calenda ha utilizzato parole un po’ ruvide nei nostri confronti, non ne faccio una questione personale ma di idee. Destra e sinistra per me esistono ancora e mi meraviglierei se ci fosse una pregiudiziale a sinistra, proprio adesso che ad esempio negli Usa i democratici si aprono alle idee socialiste di Sanders».

Lo sa vero che un pezzo di Pd vi considera nemici giurati?

«Lo ribadisco, non vogliamo rientrare nel Pd e comunque mi pare che la linea di chiusura a sinistra sia stata sconfitta alle primarie no?».