#ingiroperlItaliaconArticoloUno/15: Treviglio-Settimo Torinese-Torino

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Questa mattina dobbiamo prima di tutto far fare un controllo alla nostra Y10 dal meccanico. Andiamo da un amico del padre di Simone, sempre a Treviglio, che però non nota nulla di particolare. Non perdiamo altro tempo e ci dirigiamo verso Torino. Decidiamo di prendere solo statali oggi, sia per risparmiare che per goderci il panorama della pianura padana, solo che non esiste una strada precisa da percorrere tra Treviglio e Torino, quindi ci perdiamo decine di volte in cerca del percorso giusto. Finiamo a un certo punto al centro di Novara, passando per stradine con un manto simile ai famosi sampietrini romani, solo fatti con sassi tutti diversi; la nostra Y10 prende un paio di brutte botte, ma continua ad andare. Ci accorgiamo che il rumore del motore si è fatto molto più forte, adesso più che una utilitaria degli anni 90 sembra molto di più un’auto da corsa.

Dopo ore di stradine, strade provinciali, intoppi e grattate che la macchina continua a dare su dossi anche piccoli decidiamo di ripiegare a Settimo Torinese, dove dobbiamo incontrare Enrico Siniscalchi e Monica Gallo al centro accoglienza profughi. Arriviamo alle 15:15, e troviamo stranamente dei giornalisti: c’è una troupe del TG regionale è un giornalista di Repubblica Online, gli raccontiamo quindi la nostra storia, l’impresa e i vari incontri fatti lungo il percorso. Sono molto incuriositi sia dalla macchina, che a parte piccoli problemini sta reggendo il viaggio, sia da noi tre, giovani, studenti e interessati di politica.

Dopo le interviste entriamo dentro al centro d’accoglienza; incontriamo una delle tante volontarie della Croce Rossa, che ci fa da guida e ci racconta il loro lavoro e della vita al Campo. È molto disponibile, quindi ci permettiamo di chiederle se alcuni degli slogan tanto usati dalla destra siano veri o falsi. Lei ovviamente li sfata tutti, uno per uno, portandoci nelle tende, facendoci sentire le storie dei singoli profughi che sono venuti qui. È incredibile pensare che ci siano persone disposte a sacrificare le proprie vacanze per aiutare chi ne ha bisogno, in un mondo sempre più triste e chiuso.

Dopo l’abbiamo ripreso la macchina e siamo andati a Torino, nella casa dove dovremo passare la notte, si trova in una zona che qui chiamano “precollina”. Incontriamo Raffaele Barrina, che ci accompagna prima a prendere le chiavi dalla proprietaria Bianca Gera, e poi dentro l’appartamento, indicandoci i letti dove dormiremo. Facciamo una breve doccia e partiamo con Raffaele verso il centro della città, dove incontriamo Karim, un ragazzo iscritto ad Articolo 1; suo padre è un palestinese emigrato negli anni 80 in Italia, lui invece è nato qui. Parliamo con lui dell’immigrazione di secondo livello e delle differenze tra l’immigrazione di ieri e quella di oggi. Raccogliamo tutto in una intervista che metteremo a breve sulla nostra pagina.

Dopo l’intervista ci dirigiamo verso un pub dove ci aspettano tutti gli altri compagni della provincia di Torino. Parliamo di politica, cucina e tanto altro ancora, e con una birra e una buona pizza finisce un’altra giornata.