Alfredo D’Attorre: Pisapia non sarà la stampella del Pd. Renzi vuole solo usarlo

Politica e Primo piano

Di Alberto Maggi, Affariitaliani

“Pisapia non si farà usare da Renzi e non farà la stampella del Pd” afferma ad Affaritaliani.it Alfredo D’Attorre, deputato e dirigente di Articolo 1 commentando le recenti polemiche a sinistra. “E’ evidente che da parte di Richetti e di altri esponenti dem c’è l’offerta a Pisapia di entrare come indipendente in un Pd allargato, ma non credo proprio che l’ex sindaco di Milano sia interessato a questo tipo di operazione”.

“Se Pisapia decidesse di candidarsi, come auspico, lo farà in un campo autonomo e alternativo al Pd. La discussione è quindi su come costruire questo campo. Due sono i punti per noi chiave. Il primo: insistiamo su un’agenda programmatica e politica di forte novità e discontinuità rispetto agli ultimi anni. Il secondo punto è quello della democrazia e della partecipazione dal basso che serve per far nascere il nuovo soggetto politico. Diciamo senza alcun dubbio che non vogliamo una federazione, non vogliamo una lista elettorale e nemmeno la vecchia Sinistra Arcobaleno. Molti di noi, dal sottoscritto a Bersani e Speranza, hanno sempre militato in grandi partiti e quindi non abbiamo alcuna intenzione di costruire una forza del 2-3%. Per raggiungere tale obiettivo non va quindi fatta una sommatoria di vecchi gruppi dirigenti ma, invece, serve un meccanismo che investa sulla partecipazione popolare per l’elezione di un’assemblea costuitente che dovrà essere il luogo in cui tutte le forze, le realtà e le associazioni conferiscono la propria sovranità in occasione delle elezioni”.

D’Attorre precisa come sia “ridicolo ridurre tutto alla questione dell’abbraccio con la Boschi. Non c’entra assolutamente nulla e Pisapia ha fatto benissimo ad essere cordiale e gentile con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Io stesso in passato ho avuto forti scontri con la Boschi sulla legge elettorale e sull’iter della riforma costituzionale, ma mai ho interrotto la cordialità con lei. Le polemiche sull’abbraccio sono sciocchezze, il problema è di metodo politico”.

In prospettiva la nuova forza di sinistra potrà costruire un’alleanza di governo con il Pd? “Con il sistema proporzionale si vedrà dopo le elezioni in base ai rapporti di forza. Noi puntiamo a cambiare il paesaggio politico dell’Italia. In base ai nuovi rapporti di forza usciti dalle urne tratteremo con il Pd o con il M5S o con quanti vogliono evitare lo sbocco a destra. E’ chiaro che nessuno pensa che non si debba parlare con il Pd ma occorre costruire le condizioni per nuova agenda programmatica”.

E se la legge elettorale permettesse le coalizioni con premio di maggioranza, la sinistra potrebbe allerasi prima del voto con il Pd? “Dubito che ci siano le condizioni per approvare una legge di questo tipo”, spiega D’Attorre. “In ogni caso un’alleanza prima delle elezioni prevede una condivisione sul programma e sulla leadership e al momento mancano entrambe queste condizioni”.